IL POLIZIOTTO-SCRITTORE CONFESSA ALTRE 8 RAPINE: ASSALTAVA I SUPER PER COPRIRE I DEBITI
Non
era stato un colpo di testa isolato, un raptus assurdo e sconsiderato
dettato da un momento di difficoltà contingente. Quello sconcertante assalto a
mano armata era purtroppo solo l’ultimo di una lunga serie. Una
vera raffica di colpi.
era stato un colpo di testa isolato, un raptus assurdo e sconsiderato
dettato da un momento di difficoltà contingente. Quello sconcertante assalto a
mano armata era purtroppo solo l’ultimo di una lunga serie. Una
vera raffica di colpi.
Altre sette, infatti, le rapine andate a segno ai
danni di piccoli supermercati di Lucca, ma anche delle province di Pisa
e Livorno. Le ha confessate tutte Daniele «Lama» Trubiano, il
poliziotto 50enne (in servizio alla Digos pisana) arrestato il 28 settembre
scorso dopo la rapina al Conad di Sant’Alessio. Ad arrestarlo erano stati
proprio i poliziotti, dopo che il rapinatore era stato inseguito e bloccato da
due dipendenti, un passante e un immigrato ghanese.
danni di piccoli supermercati di Lucca, ma anche delle province di Pisa
e Livorno. Le ha confessate tutte Daniele «Lama» Trubiano, il
poliziotto 50enne (in servizio alla Digos pisana) arrestato il 28 settembre
scorso dopo la rapina al Conad di Sant’Alessio. Ad arrestarlo erano stati
proprio i poliziotti, dopo che il rapinatore era stato inseguito e bloccato da
due dipendenti, un passante e un immigrato ghanese.
Interrogato in
carcere dal pm Salvatore Giannino, il poliziotto-rapinatore (noto anche come scrittore
di romanzi gialli) ha ammesso di aver commesso una serie di colpi-fotocopia
negli ultimi due anni, prendendo sempre di mira i supermercati intorno all’ora
di chiusura. Il suo raggio d’azione spaziava dalla periferia di Lucca a quelle
di Pisa e di Livorno, dove gravitava grazie anche al suo lavoro. «Avevo bisogno
di soldi – ha ammesso Daniele Trubiano, difeso dall’avvocato Giuseppe
Carvelli – e così mi sono dato alle rapine. Complici? No, ho agito sempre da
solo. Dovevo ripianare dei grossi debiti contratti con alcuni istituti
finanziari…». Nel frattempo il poliziotto-rapinatore è stato trasferito da
quello di Lucca al carcere di Sollicciano, dove le condizioni di sicurezza sono
più adeguate alla sua particolare situazione.
carcere dal pm Salvatore Giannino, il poliziotto-rapinatore (noto anche come scrittore
di romanzi gialli) ha ammesso di aver commesso una serie di colpi-fotocopia
negli ultimi due anni, prendendo sempre di mira i supermercati intorno all’ora
di chiusura. Il suo raggio d’azione spaziava dalla periferia di Lucca a quelle
di Pisa e di Livorno, dove gravitava grazie anche al suo lavoro. «Avevo bisogno
di soldi – ha ammesso Daniele Trubiano, difeso dall’avvocato Giuseppe
Carvelli – e così mi sono dato alle rapine. Complici? No, ho agito sempre da
solo. Dovevo ripianare dei grossi debiti contratti con alcuni istituti
finanziari…». Nel frattempo il poliziotto-rapinatore è stato trasferito da
quello di Lucca al carcere di Sollicciano, dove le condizioni di sicurezza sono
più adeguate alla sua particolare situazione.
Il
magistrato ha ottenuto la confessione mostrandogli, durante
l’interrogatorio, una serie di immagini riprese dalle telecamere di sicurezza
dei vari supermarket rapinati negli ultimi due anni in Toscana. E in sette casi
Daniele Trubiano ha confermato di essere proprio lui quello ritratto durante i
colpi a mano armata. Una delle rapine confessate è quella del 13 settembre 2014
ai danni del supermercato Conad di via di Tiglio a San Filippo, quando un
bandito solitario a volto coperto e armato di pistola aveva portato via 2.000
euro in contanti. Ad attenderlo su un’auto c’era forse un complice. Circostanza
negata da Daniele Trubiano, ma sulla quale la Procura continua a indagare.
magistrato ha ottenuto la confessione mostrandogli, durante
l’interrogatorio, una serie di immagini riprese dalle telecamere di sicurezza
dei vari supermarket rapinati negli ultimi due anni in Toscana. E in sette casi
Daniele Trubiano ha confermato di essere proprio lui quello ritratto durante i
colpi a mano armata. Una delle rapine confessate è quella del 13 settembre 2014
ai danni del supermercato Conad di via di Tiglio a San Filippo, quando un
bandito solitario a volto coperto e armato di pistola aveva portato via 2.000
euro in contanti. Ad attenderlo su un’auto c’era forse un complice. Circostanza
negata da Daniele Trubiano, ma sulla quale la Procura continua a indagare.
Come si
indaga su altri tre assalti analoghi tra Lucca, Pisa e Livorno, per i quali il
poliziotto rapinatore è tuttora sospettato. Gli accertamenti sono condotti
dalla Squadra mobile di Lucca, che intende andare a fondo alla vicenda, a
questa ferita interna alla Polizia di Stato che ha lasciato il segno. «Una mela
marcia…», è stato il commento del questore di Lucca, Vincenzo Ciarambino, che
nei giorni scorsi ha anche voluto premiare simbolicamente i quattro inseguitori
«dell’ormai ex poliziotto», che hanno contribuito alla sua cattura, mettendo
fine a quella che ora appare appunto come una serie di rapine a catena.
indaga su altri tre assalti analoghi tra Lucca, Pisa e Livorno, per i quali il
poliziotto rapinatore è tuttora sospettato. Gli accertamenti sono condotti
dalla Squadra mobile di Lucca, che intende andare a fondo alla vicenda, a
questa ferita interna alla Polizia di Stato che ha lasciato il segno. «Una mela
marcia…», è stato il commento del questore di Lucca, Vincenzo Ciarambino, che
nei giorni scorsi ha anche voluto premiare simbolicamente i quattro inseguitori
«dell’ormai ex poliziotto», che hanno contribuito alla sua cattura, mettendo
fine a quella che ora appare appunto come una serie di rapine a catena.