Il Ministero della Difesa autorizza UNARMA. Irrompe sulla scena il sindacato “storico” dei carabinieri
Si tratta di ufficiosamente, da nostre fonti attendibili presso il Ministero della Difesa, che lo stesso, nei giorni scorsi, ha concesso l’autorizzazione a costituirsi quale associazione sindacale la mitica, storica, UNARMA o UNARMA ASC (Associazione Sindacale Carabinieri).
Conosciuta già dagli anni novanta quando Ernesto Pallotta, giovane maresciallo dei carabinieri, insieme ad altri militari costituiva l’omonima associazione che ha fatto parlare di sé per molti anni.
I non più giovani ricorderanno gli anatemi e gli strali lanciati dal Comando Generale dell’Arma contro l’associazione che già allora reclamava, per i lavoratori in divisa, le libertà sindacali.
Nonostante quella che oggi abbiamo definito una vera e propria persecuzione gli “apripisti” del sindacato militare hanno svolto costantemente una tutela dei colleghi carabinieri sia sotto il profilo legale che quello disciplinare. Con una rivista diffusa su tutto il territorio nazionale, “Il Giornale dei Carabinieri”, si garantisce una notifica informativa agli associati su tutte le iniziative intraprese e si trova in maniera determinante allo sviluppo di quella coscienza sindacale militare di cui oggi molti, forse troppi, si riempiono la bocca senza crediti.
Gli eroi di quella esperienza oggi, con vero titolo, reclamano il diritto ad essere considerati i primi. Coloro che con il loro sacrificio hanno “costretto” negli anni, tutto il mondo militare, un ragionare sulla possibilità di garanzia ai militari una tutela sindacale senza che questo mettesse in discussione il modello militare del Servizio, della disciplina e del senso di responsabilità.
Molti membri di UNARMA furono perseguiti, puniti, trasferiti da solo per aver sottoscritto la propria adesione ad un’associazione che grazie ad una sentenza storica ha potuto dire quasi trenta anni fa: “Noi siamo sindacalisti!”
Si può pensare quale tenerezza susciti ora in chi allora ruggiva, l’inutile cinguettio di chi oggi, senza alcuna base culturale, storica e di esperienza si candida a fondare e guidare associazioni sindacali dei Carabinieri.
L’ossatura storica di UNARMA è tutta presente negli incarichi nazionali dell’associazione attuale.
Gruppo dirigente che per la prima volta in Italia, nel lontano 1999, costringe la Corte Costituzionale (poi anche la Corte europea) ad esprimersi sulla costituzionalità del divieto, allora esistente, per i militari, di associarsi sindacalmente. Una sentenza, che pur non riconoscendo il diritto sindacale, ribadiva la necessità di una riforma della Rappresentanza Militare. Rappresentanza Militare che per sua natura intrinseca rigida dal modello sindacale particolarmente snello, dinamico, condiviso, efficiente ed efficace di UNARMA.
Molte sono le iniziative che già bollono in pentola, l’obiettivo principale è: la costruzione di un sindacato che garantisce, un lungo, tutela e servizi per i militari, che trasforma i loro diritti e le loro aspettative in istanze concrete e costruttive senza alcun indietreggiamento o svilente compromesso, formi i quadri dirigenti in maniera continua ed efficace, che rifugga ogni apparentamento partitico o sindacale esistente, che utilizza tutti gli strumenti di comunicazione digitali e non mantenga ogni associato collegato a tutte le politiche collegiali della struttura rendendolo non partecipe ma soggetto attivo del processo decisionale (al riguardo un importante portale digitale sta per essere varato al servizio degli associati), che contribuisce a garantire all ‘Arma dei Carabinieri la centralità che i cittadini hanno attribuito a seguito del suo storico ruolo di garanzia della sicurezza, della libertà e della democrazia.