Il ministero degli Esteri russo sul crollo a Roma: “L’Italia crollerà tutta se continuerà a sostenere Kiev”
Il crollo nel cuore di Roma
Una mattina di paura a Roma: la storica Torre dei Conti, monumento del XIII secolo situato nei pressi dei Fori Imperiali, è crollata in due fasi, travolgendo parte del cantiere in cui erano in corso lavori di ristrutturazione.
L’edificio, inserito nel programma “Caput Mundi – Next Generation EU”, era oggetto di interventi di consolidamento. Secondo le prime ricostruzioni, quattro operai sono stati soccorsi, uno dei quali è rimasto gravemente ferito e trasportato d’urgenza all’ospedale San Giovanni, mentre un altro sarebbe rimasto intrappolato tra le macerie per diversi minuti.
Le operazioni di soccorso si sono protratte per ore, mentre il traffico in tutta l’area dei Fori è stato bloccato per consentire le verifiche di stabilità degli edifici vicini.
L’attacco verbale di Mosca
A poche ore dalla tragedia, Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, ha pubblicato un messaggio su Telegram dal tono sprezzante e carico di significato politico.
“Finché il governo italiano continuerà a spendere inutilmente il denaro dei propri contribuenti, l’Italia crollerà del tutto: dall’economia alle sue torri”, ha scritto, commentando il disastro romano.
Un riferimento diretto e provocatorio alla scelta italiana di sostenere l’Ucraina nella guerra contro la Russia. Zakharova ha infatti accompagnato il post con un elenco dettagliato degli aiuti economici e militari forniti da Roma a Kyiv, citando fonti ufficiali del ministero degli Esteri italiano:
“Nel maggio di quest’anno, il ministero aveva riferito che il sostegno dell’Italia all’Ucraina ammonta a circa 2,5 miliardi di euro, di cui 1 miliardo destinato ai rifugiati, 310 milioni al sostegno del bilancio statale ucraino e 93 milioni ad attività umanitarie.”
Un messaggio politico mascherato da sarcasmo
Il post della portavoce russa, rilanciato da Agenzia Nova, ha immediatamente acceso la polemica diplomatica. Secondo diversi analisti, si tratta di una nuova provocazione ibrida di Mosca nei confronti dell’Italia, che da mesi figura tra i Paesi europei più attivi nel sostegno all’Ucraina.
Zakharova avrebbe volutamente collegato il crollo materiale della Torre dei Conti al presunto “crollo politico ed economico” dell’Italia, utilizzando un linguaggio sarcastico e simbolico.
Una strategia comunicativa che rientra nella consueta retorica di disinformazione e pressione psicologica adottata dal Cremlino nei confronti dei Paesi occidentali.
Un’escalation di tensioni con Roma
Le minacce russe verso l’Italia non sono una novità.
Già a febbraio, la stessa Zakharova aveva dichiarato che “le parole del Presidente Sergio Mattarella non resteranno senza conseguenze”, dopo che il Capo dello Stato aveva paragonato l’invasione russa dell’Ucraina ai progetti di conquista del Terzo Reich.
A luglio, la tensione è ulteriormente cresciuta: Mosca ha inserito Mattarella in una lista di presunti “russofobi”, provocando la convocazione dell’ambasciatore russo a Roma da parte della Farnesina.
Le minacce si spostano nel cyberspazio
Parallelamente, gruppi hacker filorussi, come il collettivo NoName057(16), hanno rivendicato attacchi informatici DDoS contro siti istituzionali italiani proprio in concomitanza con le escalation diplomatiche.
Questi attacchi, presentati come “rappresaglie digitali”, si inseriscono nella strategia di Mosca di combinare pressione politica, disinformazione e guerra cibernetica per indebolire i governi europei più schierati con Kyiv.
Un crollo reale e uno simbolico
Il drammatico crollo della Torre dei Conti diventa così, per la propaganda russa, un’occasione per colpire l’Italia sul piano simbolico.
Un tragico incidente trasformato in strumento di intimidazione politica, mentre Roma affronta l’emergenza e indaga sulle cause del disastro.
Sul fronte diplomatico, il governo italiano non ha ancora commentato ufficialmente le parole di Zakharova, ma nelle cancellerie europee cresce il sospetto che Mosca voglia intensificare la propria offensiva retorica contro l’Italia, sfruttando ogni evento interno per alimentare la narrazione del “declino occidentale”.
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