Esercito

Il grido d’aiuto dei militari dell’Esercito: “Senza riposo, indennizzati con mesi di ritardo ed ore di straordinario tagliate. Siamo custodi della Sicurezza del Paese”

Nell’operazione “Strade Sicure” migliaia di militari sono impegnati a presidiare strade, piazze e stazioni, con l’obiettivo di mantenere la presenza di un dispositivo di sicurezza a tutela della popolazione.

Le condizioni  in cui lavorano furono oggetto nella scorsa legislatura di un’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Rizzo, oggi presidente della commissione Difesa, alla quale,  ancora oggi non sono conseguite condizioni lavorative migliori.

Alcuni delegati del Co.Cer.R. Esercito (C.le Magg. Ca. Sc. Raffaele MORETTI, C.le Magg. Ca. Fabio MINISSALE, C.le Magg. Ca. Davide DELCURATOLO, C.le Magg. Sc. Antonino DUCA, C.le Magg. Sc. Fabrizio CARTA) rappresentati della categoria dei Graduati hanno scritto al Ministro per “per proiettare 11 anni di sacrifici, per raccontarle di uomini e donne ancorati con onore a quel vincolo chiamato specificità.”

“Perché a noi Graduati e Volontari in ferma prefissata non è il freddo artico di inverno o il caldo eccessivo d’estate a bloccarci, non è il clima natalizio o il ferragosto a fermarci, perché la particolarità del lavoro che facciamo non ci permette in alcun modo di dare uno sguardo al calendario!!!!!! 7500 soldati a mandato, i quali per amore di questa Nazione, pronti a salutare coniugi e figli che non vedranno per mesi, incessantemente e in ogni latitudine di questa Nazione, attraverso un ruolo comprimario con le forze di polizia, sono custodi da oltre un decennio della sicurezza del nostro Paese.

Signora Ministro quello che sto per dirle non è una rimostranza ma una forte delusione da parte del personale che si rappresenta. Nell’ambito Strade Sicure fatto di un epoca ultradecennale non è più comprensibile dormire in alloggi inappropriati e non sempre a norma; non è più comprensibile che non vengono sempre garantiti i riposi al personale; non è più comprensibile che non è garantito uniformemente il trattamento alimentare previsto (razione pesante); non è più accettabile che dopo oltre dieci anni ancora il personale si vede retribuire le indennità dopo mesi e mesi di ritardo; non è possibile rientrare dopo mesi di
operazione ai propri reparti con centinaia e centinaia di ore di straordinario non pagate e con il rischio di perderle perché la legge ferma al 2008 prevede un ristoro di sole 14,5 ore mensili retribuite; non sono plausibili i continui e ormai persistenti ritardi con i pagamenti delle indennità al personale impiegato fuori sede che per far fronte alle spese dei biglietti per rivedere i propri affetti e successivamente rientrare in zona d’impiego deve sottrarli dal bilancio economico familiare;

Noi Delegati COCER-EI Cat. D rivendichiamo il personale della Categoria che legittimamente rappresentiamo affinché vengano intraprese azioni concrete che mirino a dirimere strascichi di aspetti critici che minano ormai da troppo tempo il morale e la dignità di un’intera categoria!”

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