Politica

Il Governo punta su Fabio Ciciliano: il medico della Polizia scelto per guidare la Protezione Civile

Il ministro Nello Musumeci ha annunciato una svolta significativa ai vertici della Protezione Civile italiana. Fabio Ciciliano, dirigente medico della Polizia di Stato, è stato designato come nuovo capo del dipartimento, prendendo il posto di Fabrizio Curcio. Questo cambiamento, sebbene non ancora ufficializzato, era nell’aria da tempo, con vari esponenti di Fratelli d’Italia che avevano in passato espresso critiche nei confronti di Curcio, considerandolo troppo legato a una stagione politica ormai conclusa.

Il profilo del nuovo capo: un “luminare” dell’emergenza

Napoletano, classe 1972, Ciciliano si presenta come una figura poliedrica e altamente qualificata. Con tre lauree al suo attivo – in medicina e chirurgia, Scienze delle pubbliche amministrazioni e Scienze economiche – il neo capo della Protezione Civile ha guadagnato tra i colleghi il soprannome ironico di “luminare”. Tuttavia, Ciciliano preferisce descriversi come un “uomo d’azione e di pianificazione”, sottolineando la sua predisposizione all’operatività sul campo.

Una carriera costellata di emergenze e sfide internazionali

Il curriculum di Ciciliano è impressionante e variegato. Ha gestito l’assistenza sanitaria durante eventi di portata mondiale come i funerali di Papa Giovanni Paolo II a Roma. La sua esperienza si è consolidata in scenari di catastrofi naturali: dal terremoto dell’Aquila nel 2009 a quello dell’Emilia-Romagna nel 2012, Ciciliano ha dimostrato competenza nell’allestimento di ospedali da campo e nel coordinamento degli interventi di soccorso e ricostruzione.

La sua expertise si estende anche oltre i confini nazionali. Come esperto in rischio nucleare e radiologico, ha partecipato a missioni di assistenza umanitaria in Giappone dopo il disastro di Fukushima nel 2011 e ad Haiti dopo il devastante terremoto del 2010, dove ha ricoperto il ruolo di coordinatore degli interventi sanitari.

Dal Comitato Tecnico Scientifico alla gestione della pandemia

La nomina di Ciciliano non giunge inaspettata, considerando il suo coinvolgimento nel Comitato Tecnico Scientifico (CTS) durante l’emergenza COVID-19. In quel contesto, si è distinto per una linea considerata più cauta e meno allarmistica rispetto ad altri membri del comitato, guadagnandosi l’apprezzamento dei parlamentari di destra. Fu proprio Ciciliano, nel febbraio 2022, a proporre lo scioglimento del CTS come segnale simbolico della fine dell’emergenza pandemica, una mossa che generò dibattito ma che si concretizzò poche settimane dopo.

Caivano: il trampolino di lancio verso la Protezione Civile

L’ascesa di Ciciliano ai vertici della Protezione Civile trova le sue radici anche nell’esperienza come commissario straordinario per l’emergenza di Caivano, incarico affidatogli nel settembre 2023. Questa nomina, fortemente voluta dal governo Meloni, ha rappresentato una sfida significativa: gestire la riqualificazione di un’area afflitta da gravi problemi di degrado e criminalità, dopo un caso di cronaca che aveva scosso l’opinione pubblica nazionale.

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