Il governo israeliano approva l’accordo con Hamas sul rilascio di una parte degli ostaggi in cambio di una tregua
Il governo israeliano ha approvato nelle prime ore del mattino di mercoledì (22 novembre) un accordo parziale con Hamas che include una pausa nella guerra di Gaza in cambio del rilascio di un massimo di 80 delle oltre 239 persone sequestrate dal gruppo islamista durante l’attacco avvenuto il 7 ottobre nel sud di Israele.
Secondo una fonte governativa citata dal “The Times of Israel” gli ostaggi non dovrebbero essere rilasciati tutti insieme, ma dilazionati in gruppi di 12-13 al giorno, se reggerà il cessate il fuoco.
Secondo quanto riportato dai media israeliani, mercoledì Hamas dovrebbe consegnare la prima lista dei nomi degli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati giovedì. Si prevede che Hamas rilascerà inizialmente circa 10 ostaggi, e Israele aggiornerà ogni giorno quali terroristi verranno rilasciati.
“Sono straordinariamente grato che alcune di queste anime coraggiose, che hanno sopportato settimane di prigionia e una prova indicibile, potranno riunirsi alle loro famiglie una volta che questo accordo sarà pienamente attuato”, ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dopo il voto avvenuto al termine di un dibattito interno all’esecutivo israeliano durato diverse ore.
Diversi cittadini americani sono tenuti in ostaggio da Hamas e gli Stati Uniti sono stati pesantemente coinvolti nei negoziati per l’accordo, che dovrebbe entrare in vigore giovedì (23 novembre).
“L’accordo di oggi dovrebbe riportare a casa gli ostaggi americani e non mi fermerò finché non saranno tutti rilasciati”, ha detto il presidente degli Stati Uniti.
Prima del voto, il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva affermato che la sua approvazione era “difficile” ma “corretta”.
Le famiglie degli ostaggi sostengono da tempo che qualsiasi accordo debba includere tutti i prigionieri.
Altri oppositori dell’accordo hanno avvertito che ciò danneggerebbe la capacità di Israele di garantire il rilascio di tutti gli ostaggi e complicherebbe la campagna militare israeliana per cacciare Hamas dalla Striscia di Gaza.
Secondo quanto riferisce il quotidiano conservatore israeliano “Jerusalem Post”, alcuni oppositori hanno anche avvertito che sarebbe difficile riprendere la guerra una volta che questa sarà stata temporaneamente interrotta.
Netanyahu ha respinto tali accuse, spiegando che le Forze di difesa israeliane (IDF), intendono riprendere le operazioni una volta concluso l’accordo.
“Voglio fare chiarezza. Siamo in guerra e continueremo la guerra finché non raggiungeremo tutti i nostri obiettivi di guerra: eliminare Hamas, restituire tutti i nostri ostaggi e i dispersi”, ha affermato il premier israeliano.
“Ci assicureremo anche che non vi sia alcuna entità a Gaza che minacci Israele”, ha aggiunto.
Citato dai media israeliani, Netanyahu ha ricordato come lui e il gabinetto di guerra si fossero incontrati con le famiglie degli ostaggi la notte precedente.
“Ho detto loro che il ritorno degli ostaggi è una missione sacra e primaria che ho giurato di portare a termine”, ha affermato.
“In guerra ci sono fasi, e anche nel restituire gli ostaggi ci sono fasi, ma non molleremo finché non otterremo la vittoria assoluta e finché non li riporteremo tutti indietro”, ha detto Netanyahu.
“Tutte le agenzie di sicurezza sostengono pienamente questa decisione” e hanno spiegato che “la sicurezza delle nostre forze sarà garantita durante la pausa e che l’attività di intelligence sarà mantenuta in quei giorni”, ha dichiarato il premier israeliano, aggiungendo che “hanno chiarito che non solo lo sforzo bellico non verrà danneggiato, ma consentirà all’IDF di prepararsi per la continuazione dei combattimenti”.
L’UE chiede il rilascio di tutti gli ostaggi
Sia la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’UE hanno accolto con favore lo sviluppo positivo nel conflitto. Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre e che ha visto Israele lanciare una vasta operazione militare all’interno della Striscia di Gaza costata finora oltre 14.000 morti, secondo il ministero della Salute controllato dal gruppo islamista.
Anche Borrell ha accolto l’accordo tra Israele e Hamas. “L’UE accoglie con favore l’accordo volto a liberare 50 ostaggi da Gaza per una pausa prolungata nel conflitto. Dopo 7 settimane di sofferenza, finalmente, potranno ricongiungersi alle loro famiglie. Chiediamo il rilascio immediato di tutti gli ostaggi”, ha affermato in un messaggio su X (ex Twitter).
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