“Il Governo abbandona i militari”: persiste la carenza di personale, ma aumentano i dirigenti
Comunicato del Co.Ce.R. DIFESA: Quale strumento militare vuole il Governo?
Il Consiglio Centrale di Rappresentanza (Co.Ce.R.) del Comparto Difesa ha rilasciato un comunicato che denuncia l’abbandono del personale militare da parte del Governo nonostante i risultati ottenuti riguardo alla sicurezza nazionale ed internazionale e i sacrifici svolti dai militari italiani.
Secondo il Co.Ce.R., il Governo mostra un totale distacco dalla realtà che i militari vivono quotidianamente, andando a testa alta nei contesti geopolitici e assumendo impegni senza tener conto dello stato di stremo e della carenza di personale delle Forze Armate.
Dopo mesi di lavoro tra il Co.Ce.R. e i tecnici dello Stato Maggiore della Difesa, il Governo ha proposto alle Camere il Decreto Legislativo in forza della Legge 119/2022. Tuttavia, secondo il Co.Ce.R., tale proposta non soddisfa pienamente né il Consiglio né il personale militare rappresentato. Sebbene attutisca solo in parte la carenza di personale, non fornisce gli strumenti legislativi necessari che erano previsti nelle deleghe.
Al contrario, il provvedimento proposto dal Governo garantisce un sostanziale aumento della dirigenza, suscitando ulteriori preoccupazioni tra i militari. Nonostante il Co.Ce.R. abbia richiesto un incontro con il Ministro della Difesa per discutere delle criticità che il personale militare sta affrontando, l’On. Crosetto si è sottratto al confronto, delegando il vertice militare al giorno 18 luglio p.v. (prossimo venturo).
Nonostante ciò, il Co.Ce.R. ha dichiarato che parteciperà alla riunione con l’Ammiraglio Cavo Dragone, per dovere e cortesia istituzionale, auspicando un incontro quanto prima anche con il Governo, inclusa la Presidente Meloni.
Dichiarazioni del Delegato del Co.Ce.R. Ciavarelli
Il Delegato del Co.Ce.R., Ciavarelli, ha sottolineato che il comunicato del cocer evidenzia, tra l’altro che, a fronte dei sacrifici e dei risultati ottenuti dal personale militare, il ministro non partecipa al confronto richiesto. I decreti per bloccare la riduzione del personale attutiscono in parte la carenza di organici. Non potevamo sottrarci dal prendere una posizione a fronte dei problemi irrisolti come pensioni e finanziamento dei contratti. Quanto sopra è ancora più doveroso alla luce della risposta data dal ministro ad una interrogazione parlamentare che sembra voler contenere l’azione e le tutele dei dirigenti sindacali.
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