IL GENERALE CONTI SI SPARÒ ALLA TEMPIA MA LA PISTOLA ERA SUL PETTO
(di Alessandro Antonini) – Si è sparato alla tempia ma la Beretta calibro 9 è stata ritrovata adagiata sul petto. Con il cane armato. Il corpo dell’ex generale della forestale dell’Umbria, Guido Conti, è stato ritrovato alle 20:55 del 17 novembre 2017 “compostamente coricato a terra, deceduto con un foro sanguinante sulla tempia destra e la mano dello stesso lato ancora impugnante una pistola nera con cane armato appoggiato sul suo petto’.
Lo scrive il brigadiere Sandro Fioroni, comandante della stazione di Pacentro, Sulmona, nell’annotazione di servizio del 18 novembre 2018 che relaziona prima sulle ricerche e poi sul rìtrovamento del 58enne Conti, che il giorno prima si era licenziato da dirigente Total dopo soli 15 giomi di servizio sugli impianti di estrazione petrolifera di Tempa Rossa, in Basilicata Lavoro per il quale aveva lasciato la Forestale dell’Umbria, fresco reduce dall’inchiesta. Tanti i lati oscuri sulla dinamica della morte che hanno indotto il pm Aura Scarsella ad aprire un fascicolo per istigazione al suicidio.
Nel novembre 2017 il magistrato ha depositato la richiesta di archiviazione ma la famiglia di Conti, rappresentata dall’avvocato Alessandro Margiotta, ha presentato opposizione. Al primo punto si chiede appunto si chiede di “convocare il medico legale al quale potrebbe chiedersi – scrive il legale se la posizione del corpo comparate alle altre tracce sul posto sia compatibile in ipotesi con un gesto letale riferibile a terzi o meno, sul punto pure riservando la nomina di un consulente di parte”.
Margiotta chiede anche di verificare la proprietà della Porsche Cayenne bianca avvistata da pìù testimoni nella strada secondaria dove è morto Conti, che era chiusa al traffico, poco prima del decesso. Conti mancava da casa dal mattino e non era tornato a pranzo, contrariamente a quanto annunciato. E senza avvertire. Non era mai successo prima. Alle 19.50 sono scattate le ricerche. La Smart grigia di sua proprietà con cui si era allontanato è stata ritrovata a dieci metri dal cadavere e “risultava vuota, aperta e con le chiavi all’interno”, scrive ancora il brigadiere Moroni. Nella relazione conclusiva del maggiore Edoardo Commando “il gesto autolesivo di Conti è confermato dalle numerosissime particelle di piombo, bario e antimonio sulla mano destra” compatibili con lo scoppio e presenti in quanità così elevata “che si trova esclusivamente in superfici che non subiscono alcuna azione meccanica dopo lo sparo”.
Quando cioè il corpo resta immobile come in un suicidio. Ma resta la dinamica ancora da chiarire con la pistola posizionata sul petto dopo il colpo sparato alla tempia e il corpo “compostamente adagiato”.
Il cane armato, dettaglio anomalo nei casi di sicuidio, viene spiegato come un meccanismo delle semiautomatiche quali la Beretta calibro 9 trovata sul petto di Conti. Margiotta cita anche sette soggetti da sentire, per la prima volta o in seconda battuta.
In base ai tabulati telefonici hanno scambiato a più riprese telefonate e sms nelle ore prima della morte con Conti. Cinque di questi sono esponenti delle forze dell’ordine, forestali – tra cui un generale – e un dirigente di polizia. E’ stato appurato che Conti prima di morire ha inviato tre lettere da un ufficio postale. Una alla famiglia, una in cui ha fatto riferimento ad un documento autorizzativo firmato anni prima e relativo all’hotel Rigopiano.
“Potevo fare di più?”, era scritto.
E’ stato interpretato come un possibile movente di suicidio anche in relazione all’inchiesta aperta in quel periodo. Ma dopo una verifica proprio a seguito del fascicolo della magistratura è stato appurato che Conti impose tutte e quattro le prescrizioni possibili in quel parere per il centro benessere dell’hotel Rigopia-no. Nessuna possibile previsione della valanga. E gli abusi edilizi sono arrivati molto dopo: carte che a Conti non sono mai state sottoposte.
Poi c’è una terza lettera inviata mai ritrovata.
Più quella telefonata anonima cinque ore prima del ritrovamento del corpo alla redazione di “Primadanoi.it” in cui una voce criptata annunciava le dimissioni di Conti da Total.
Particolari ancora da chiarire.
(Corriere dell’Umbria)