Il Co.Ce.R. sfiducia il sottosegretario alla Difesa: “I militari non possono essere posti al centro di bagarre politiche strumentali e chissà con quali secondi fini”
“Un gesto che non ha precedenti nella storia della Repubblica. I militari non possono e non devono essere posti al centro di bagarre politiche strumentali e chissà con quali secondi fini.” È quanto si legge in un comunicato del Co.Ce.R. Interforze relativo al video pubblicato dal Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo.
“Il COCER Interforze – si legge nel comunicato – esprime sentimenti di rammanco e stupore per il video, a dir poco preoccupante, inadeguato e inopportuno, divulgato sul profilo pubblico del Sottosegretario alla Difesa Angelo Tofalo che ricordiamo avere la delega ai rapporti con la Rappresentanza Militare e che, dallo scorso 12 luglio, non ha mai incontrato.
È anzitutto inaccettabile, anche se semplicemente per “banale” ironia, che i militari vengano accostati ad un sistema strutturale nazista; così facendo il Sottosegretario ha intrinsecamente offeso “tutti gli uomini e le donne delia Difesa, di ogni ]atitudine e di ogni grado” a cui ha rivolto “ironicamente” la diffusione del video.
Ricordiamo al Sottosegretario Tofalo che, ricoprendo egli un ruolo istituzionale, il video da lui pubblicato e successivamente condiviso ha assunto inevitabilmente un valore “istituzionale” nei contenuti, nella forma e nella sostanza. Alle “accuse” contenute nell'”ironico” video, questo Consiglio, che a suo dire fa parte di un “Paese non più abituato alla satira” e composto da “poveri analfabeti”, sta rispondendo con fatti e con numeri, svolgendo un intenso lavoro volto alla difesa dei diritti di tutto il personale in divisa.
L’80% del personale che fa parte dell’attuale Consiglio Centrale di Rappresentanza è nuovo a tale attività, e tutti democraticamente eletti con voti veri e non con dei like sui Social, secondo la vigente normativa da ben 350mila tm donne e uomini in divisa.
Fino a quando una nuova legge non sancirà la nascita delle nuove realtà sindacali che lavoreranno unicamente per il bene dei militari, gli organi di Rappresentanza attuali continueranno a lavorare con l’usuale spirito di sacrifico e abnegazione.
In tale contesto – conclude il comunicato – con atto deliberativo, il COCER ha chiesto formalmente al Ministro della Difesa che vengano immediatamente ritirate al Sottosegretario Tofalo le deleghe con la Rappresentanza Militare, essendosi ormi reso impossibile, rompendo un patto fiduciario dopo tali esternazioni, un rapporto di serena e fattiva collaborazione che abbia come unico scopo LA TUTELA DEL PERSONALE MILITARE!”
“In riferimento al video di cattivo gusto pubblicato dal sottosegretario alla difesa che ritrae Hitler ridicolizzare vertici militari, Rappresentanza militare e personale rappresentato il Co.ce.r Interforze non poteva rimanere indifferente.” È il commento a margine del delegato Co.Ce.R. Antonello Ciavarelli. “Negli anni ’70 migliaia furono i militari che si mobilitarono per avere una legge dei principi della disciplina militare e per avere una rappresentanza a tutela dei militari e proprie famiglie.
Quando fu istituita la Rappresentanza militare il Sottosegretario non era ancora nato e non avendo svolto il servizio militare è possibile che non si sia reso conto della grave offesa arrecata all’onore e al prestigio della Rappresentanza e del personale rappresentato.
Ci si chiede se lo ha fatto in modo inconsapevole o in modo cosciente. In entrambi i casi la sua carica è considerata dal personale rappresentato, non appropriata. Di ciò – conclude Ciavarelli – il Governo dovrebbe prenderne atto.
Come rappresentante del personale – dichiara il delegato CoCeR M.M. Sergio Belviso – sono rammaricato da questa triste vicenda che oltre a colpire una Istituzione dello Stato, quella della Rappresentanza Militare, lede ancor di più la dignità di tutte le donne e gli uomini in divisa che democraticamente ci hanno eletti e che abbiamo l’onore di rappresentare.
Questo è il motivo che mi ha spinto, all’unanimità con tutti i colleghi del CoCeR Interforze, a prendere le distanze dalla scelta fatta da un rappresentante del Governo di pubblicare sul proprio profilo Facebook un video ritenuto “semplicemente ironico”.