Il Capo di SME visita i soldati dell’Esercito Italiano impiegati sul territorio nazionale durante le festività.
Ieri mattina il Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, ha fatto visita ad alcuni tra gli uomini e donne della Forza Armata in servizio durante le festività nelle operazioni nazionali e nei servizi presidiari istituzionali su Roma, ringraziando per l’operato svolto a tutela della collettività.
Per tutto il 2021, l’Esercito ha continuato ad impiegare circa 7.000 soldati italiani sul territorio nazionale in favore dei cittadini e delle Istituzioni locali. In oltre 50 province italiane, infatti, si prosegue l’attività di concorso alle Forze dell’Ordine, dal contrasto alle attività criminali sino alla prevenzione di possibili attacchi terroristici, cui si aggiunge, su tutto il territorio nazionale, il supporto al servizio sanitario nazionale per contrastare gli effetti dell’emergenza pandemica.
In particolare, l’Esercito, in stretto coordinamento con le altre Forze Armate, rende disponibili tutte le capacità in termini di personale sanitario, personale addetto alla logistica, mezzi e materiali per l’esecuzione della campagna vaccinale e il contenimento del coronavirus.
In poco più un anno, con il lancio delle operazioni Igea, Eos, Minerva e la più recente Athena, avviate su iniziativa del Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, disposte dal Capo di Stato Maggiore della Difesa e dirette dal Comando Operativo di Vertice Interforze, sono stati effettuati oltre 2 milioni di tamponi, distribuiti 34 milioni di dosi vaccino (oltre un terzo di quelle somministrate su tutto il territorio nazionale) e inoculate, nei centri vaccinali dell’Esercito, di cui 46 ancora attivi, oltre 4 milioni di dosi. Inoltre, è stato determinante l’impiego di team mobili, costituiti da medici e infermieri militari, che hanno permesso di estendere la campagna vaccinale anche nei centri abitati più remoti e di raggiungere i cittadini più anziani e fragili.
Questo vasto impiego di risorse è stato reso possibile grazie all’autonomia logistica, alla capacità di operare nell’emergenza in situazioni di rischio, caratteristiche specifiche e intrinseche dell’Esercito, nonché alla capillare presenza sul territorio delle sue unità.
In un quadro sanitario così complesso, inoltre, oltre 3.100 militari dell’Esercito sono dispiegati in numerose missioni sotto egida ONU, NATO e Unione Europea, operando in operazioni internazionali nelle aeree più critiche del Mondo (quali Somalia, Niger, Mali, Libia, Lettonia, Libano, Kosovo e Iraq).
Durante la scorsa estate, è stato determinante il ruolo dei soldati dell’Esercito intervenuti con brevissimo preavviso, a seguito della chiusura della missione in Afghanistan, per ristabilire le condizioni di sicurezza dell’aeroporto internazionale di Kabul e permettere l’evacuazione dei collaboratori locali, tramite il ponte aereo stabilito con l’Italia nell’ambito dell’operazione interforze “Aquila Omnia”.
A questi impegni si aggiunge il dispiegamento di personale specializzato per ulteriori esigenze in ambito internazionale e il mantenimento della prontezza operativa per i reparti facenti parte delle Forze di Reazione Rapida della NATO.
Tra le altre attività svolte sul territorio nazionale, i reparti del Genio, nel corso del 2021, hanno eseguito più di 2.400 interventi di bonifica per il disinnesco e brillamento di circa 50.000 ordigni esplosivi e residuati bellici (la maggior parte dei quali risalenti al Secondo conflitto mondiale), alcuni del peso di centinaia di libbre, spesso in condizioni di notevole complessità. Negli ultimi 10 anni, sono stati oltre 45.000 gli interventi di questo tipo portati a termine.Tali impegni risultano ancor più rilevanti se si considera che per ogni soldato in attività un altro si sta preparando per sostituirlo e un terzo è appena stato sostituito. Garantire il corretto ciclo di approntamento, impiego e ricondizionamento comporta il coinvolgimento quotidiano di oltre 45.000 militari.
Un impegno a 360 gradi quello profuso dall’#EsercitodegliItaliani, caratterizzato da dinamismo e da una spiccata versatilità professionale, che permette alla componente terrestre delle Forze Armate Italiane di essere rispondente alle esigenze del Paese in ogni circostanza. Anche nelle emergenze, infatti, i soldati italiani hanno dato dimostrazione di elevata preparazione e professionalità risultanti del continuo addestramento e dello sviluppo di nuove tecnologie che proiettano la storia secolare dell’Esercito nel futuro scenario cibernetico, ancora una volta, nel ruolo di protagonista.