I GUAI NON FINISCONO PER CAPITANO DEI CARABINIERI DI TUSCANIA
Si
aggrava la posizione dell’ ex comandante dei Carabinieri di Tuscania, Massimo Cuneo, arrestato nello scorso mese di febbraio con le accuse di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio. In
base ad alcune indiscrezioni trapelate, gli sviluppi delle indagini, coordinate
dalla Guardia di Finanza e dal pm Paola Conti, avrebbero fatto emergere altri
reati dei quali Cuneo dovrà a breve rispondere: abuso d’ufficio e
truffa aggravata ai danni dello Stato.
aggrava la posizione dell’ ex comandante dei Carabinieri di Tuscania, Massimo Cuneo, arrestato nello scorso mese di febbraio con le accuse di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio. In
base ad alcune indiscrezioni trapelate, gli sviluppi delle indagini, coordinate
dalla Guardia di Finanza e dal pm Paola Conti, avrebbero fatto emergere altri
reati dei quali Cuneo dovrà a breve rispondere: abuso d’ufficio e
truffa aggravata ai danni dello Stato.
Essendo
indiscrezioni, al momento non è noto a quali fatti si riferiscano i nuovi capi
di imputazione, che se confermati inguaierebbero ulteriormente l’ex comandante. Attualmente Cuneo si trova in libertà, dopo 40
giorni di arresti domiciliari, revocati in quanto secondo il gip del Tribunale
di Viterbo non vi era più il rischio di reiterazione di reato e inquinamento
delle prove.
indiscrezioni, al momento non è noto a quali fatti si riferiscano i nuovi capi
di imputazione, che se confermati inguaierebbero ulteriormente l’ex comandante. Attualmente Cuneo si trova in libertà, dopo 40
giorni di arresti domiciliari, revocati in quanto secondo il gip del Tribunale
di Viterbo non vi era più il rischio di reiterazione di reato e inquinamento
delle prove.
Al di
là della veridicità o meno delle nuove accuse la posizione del militare è molto
delicata. Per quanto riguarda l’accusa di rivelazione di segreto d’ ufficio,
Cuneo si sarebbe reso protagonista di una “soffiata” durante la campagna
elettorale per l’elezione del sindaco di Tuscania, a beneficio del futuro primo
cittadino Fabio Bartolacci e due candidati della sua lista, ossia il futuro
assessore Franco Ciccoli e il futuro consigliere comunale Sabatino Tuccini. L’ex comandante avrebbe reso loro noto dell’imminente
denuncia a carico della moglie di Tuccini per ricettazione. La donna
lavorava come collaboratrice domestica presso la casa di un imprenditore,
al quale erano stati sottratti gioielli per 20mila euro. Nell’ambito di questa
inchiesta Bartolacci, Tuccini e Ciccoli sono stati iscritti nel registro degli
indagati, avendo beneficiato delle “soffiate” di Cuneo.
là della veridicità o meno delle nuove accuse la posizione del militare è molto
delicata. Per quanto riguarda l’accusa di rivelazione di segreto d’ ufficio,
Cuneo si sarebbe reso protagonista di una “soffiata” durante la campagna
elettorale per l’elezione del sindaco di Tuscania, a beneficio del futuro primo
cittadino Fabio Bartolacci e due candidati della sua lista, ossia il futuro
assessore Franco Ciccoli e il futuro consigliere comunale Sabatino Tuccini. L’ex comandante avrebbe reso loro noto dell’imminente
denuncia a carico della moglie di Tuccini per ricettazione. La donna
lavorava come collaboratrice domestica presso la casa di un imprenditore,
al quale erano stati sottratti gioielli per 20mila euro. Nell’ambito di questa
inchiesta Bartolacci, Tuccini e Ciccoli sono stati iscritti nel registro degli
indagati, avendo beneficiato delle “soffiate” di Cuneo.
Ma i
guai non finiscono qui per l’ex comandante dei Carabinieri di Tuscania, che dal
luglio 2014 lavorava presso il ministero delle Politiche Agricole, incarico
ricoperto fino al momento dell’arresto. Nel
dicembre 2014 Cuneo avrebbe avvertito il proprietario di un caseificio di
Canino di alcuni controlli che sarebbero scattati nei giorni successivi. Questi
controlli diedero un esito molto positivo, che venne trionfalmente comunicato
su un quotidiano locale.
guai non finiscono qui per l’ex comandante dei Carabinieri di Tuscania, che dal
luglio 2014 lavorava presso il ministero delle Politiche Agricole, incarico
ricoperto fino al momento dell’arresto. Nel
dicembre 2014 Cuneo avrebbe avvertito il proprietario di un caseificio di
Canino di alcuni controlli che sarebbero scattati nei giorni successivi. Questi
controlli diedero un esito molto positivo, che venne trionfalmente comunicato
su un quotidiano locale.