Carabinieri

«HA ABUSATO DI MIA FIGLIA 16ENNE» UN CARABINIERE ACCUSA IL COLLEGA

Nei giorni scorsi un gruppo di carabinieri è entrato nella scuola ufficiali di Tor di Quinto per eseguire una perquisizione nei confronti di un collega, un militare cinquantenne dal lungo stato di servizio che organizza i corsi di equitazione. Nel suo ruolo di istruttore, l’uomo avrebbe abusato di una sua allieva di 16 anni, la figlia di un collega. Una studentessa che ha frequentato i corsi presso il maneggio della scuola per allenarsi.

Quella perquisizione era necessaria per fare chiarezza, dopo che nei suoi confronti era stata presentata una denuncia del padre della ragazza. L’esposto ricostruiva una lunga serie di avance da parte del militare, culminate in rapporti sessuali. C’è motivo di ritenere che all’interno del cellulare del carabiniere e sul suo computer di servizio, ora sottoposti a sequestro, siano stati conservati messaggi e foto di momenti intimi fra i due. Il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il suo sostituto, Vittorio Pilla, hanno avviato gli approfondimenti a fine 2017, delegando gli stessi carabinieri della polizia giudiziaria a condurre l’indagine. L’ipotesi di reato per la quale si procede è violenza sessuale.

Nei giorni scorsi il militare è stato identificato secondo le procedure che preludono all’iscrizione sul registro degli indagati e ha nominato un avvocato di fiducia. Nel frattempo l’Arma ha deciso di trasferirlo ad altro incarico. Ma non è tutto. Vista la gravità della contestazione rischia di essere sospeso dal servizio e – qualora le accuse fossero confermate con una sentenza – di essere congedato. I particolari della vicenda appaiono simili a quelli che hanno segnato un caso emerso nel gennaio scorso.


È l’inchiesta che ha portato all’arresto di un docente di 53 anni che faceva sesso con l’allieva quindicenne al liceo Massimo di Roma. Pure in quel caso sarebbe stato tradito il rapporto di fiducia fra insegnante e allieva. Non è l’unica analogia. Anche in questo caso fra il carabiniere e la ragazza c’è una considerevole differenza d’età, c’è il rapporto nato tra insegnante e allieva e il fatto che la giovane sia diventata vittima di un adulto.

Secondo i magistrati il carabiniere potrebbe aver fatto leva proprio sul proprio ruolo per sedurre la sedicenne e avere con lei rapporti sessuali. Un rapporto certamente non alla pari, sbilanciato e con una componente di sudditanza. Da poco la svolta investigativa, con il sequestro del cellulare e dei supporti informatici dell’uomo. A questo punto sarà la perizia a dire di più sul grado di manipolazione della ragazza. La vicenda era partita nei mesi scorsi dalla denuncia del padre che aveva scoperto il fatto grazie ai messaggi scambiati fra l’istruttore e sua figlia. Una scoperta drammatica per un padre (proprio come nel caso del Liceo Massimo) e ora si dovranno verificare le conseguenze psicologiche sulla ragazza. E per questo la vicenda viene seguita anche da esperti psicologici che supportano l’attività dei magistrati come sempre avviene in questi casi.

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