GUARDIA DI FINANZA. UFFICIALE E MAMMA VINCE IL RICORSO: NON VA TRASFERITA
Un
ufficiale della Guardia di Finanza in servizio a Palermo avrebbe dovuto
lasciare il capoluogo da un giorno all’altro perché trasferito a
Milano. Era stato destinato alla nuova sede e al nuovo comando nonostante
avesse due figli minori e una causa di separazione in atto con il
coinvolgimento del tribunale per i minorenni.
ufficiale della Guardia di Finanza in servizio a Palermo avrebbe dovuto
lasciare il capoluogo da un giorno all’altro perché trasferito a
Milano. Era stato destinato alla nuova sede e al nuovo comando nonostante
avesse due figli minori e una causa di separazione in atto con il
coinvolgimento del tribunale per i minorenni.
L’ufficiale, una donna, si è
rivolta ai giudici del Tar e del Cga, assistita dall’avvocato Carmelo La Fauci
Belponer, e ha ottenuto la sospensione sia in primo grado che in
appello del provvedimento del Comando Generale della Guardia di Finanza. In
primo grado la decisione è stata presa dai giudici della prima sezione
presieduta da Nicolò Monteleone (Caterina Criscenti estensore e Roberto Valenti
consiglieri). “Nelle condizioni in cui si trova l’ufficiale una richiesta che
non poteva essere accolta visto che era stato più volte ribadito che la donna
doveva stare in questo periodo con i suoi figli piccoli e non aveva alcuna
intenzione di lasciarli – dice l’avvocato La Fauci Belponer-. Così si è deciso
per il ricorso al Tar.
E i giudici amministrativi hanno dato ragione
alla mamma ufficiale”.“Ritenuto che il rigetto delle istanze di revoca, con
la conseguente conferma dell’immediato trasferimento a Milano- si legge
nell’ordinanza – non tiene adeguatamente conto della specifica e peculiare
situazione personale e familiare della ricorrente, aggravata dalla pendenza –
come documentata in atti – di un procedimento civile innanzi al tribunale dei
minorenni”.
Il Comando Generale della Guardia di Finanza ha presentato
appello al Consiglio di Giustizia Amministrativa.Anche stavolta però a
spuntarla è stata l’ufficiale. I giudici d’appello (presidente Ermanno De
Francesco, consigliere Vincenzo Neri, Carlo Modica de Mohac, Giuseppe Barone,
estensore Giuseppe Mineo) hanno confermato che l’ufficiale deve restare a
Palermo. “Ritenuto, in considerazione delle ragioni di tutela del preminente
interesse dei minori – dicono i giudici del Cga – che anche sotto il profilo
della difesa dell’amministrazione non si manifestano ragioni che possono giustificare
una modifica dell’assetto cautelare deciso in primo grado” una battaglia legale
ancora non chiusa.
rivolta ai giudici del Tar e del Cga, assistita dall’avvocato Carmelo La Fauci
Belponer, e ha ottenuto la sospensione sia in primo grado che in
appello del provvedimento del Comando Generale della Guardia di Finanza. In
primo grado la decisione è stata presa dai giudici della prima sezione
presieduta da Nicolò Monteleone (Caterina Criscenti estensore e Roberto Valenti
consiglieri). “Nelle condizioni in cui si trova l’ufficiale una richiesta che
non poteva essere accolta visto che era stato più volte ribadito che la donna
doveva stare in questo periodo con i suoi figli piccoli e non aveva alcuna
intenzione di lasciarli – dice l’avvocato La Fauci Belponer-. Così si è deciso
per il ricorso al Tar.
E i giudici amministrativi hanno dato ragione
alla mamma ufficiale”.“Ritenuto che il rigetto delle istanze di revoca, con
la conseguente conferma dell’immediato trasferimento a Milano- si legge
nell’ordinanza – non tiene adeguatamente conto della specifica e peculiare
situazione personale e familiare della ricorrente, aggravata dalla pendenza –
come documentata in atti – di un procedimento civile innanzi al tribunale dei
minorenni”.
Il Comando Generale della Guardia di Finanza ha presentato
appello al Consiglio di Giustizia Amministrativa.Anche stavolta però a
spuntarla è stata l’ufficiale. I giudici d’appello (presidente Ermanno De
Francesco, consigliere Vincenzo Neri, Carlo Modica de Mohac, Giuseppe Barone,
estensore Giuseppe Mineo) hanno confermato che l’ufficiale deve restare a
Palermo. “Ritenuto, in considerazione delle ragioni di tutela del preminente
interesse dei minori – dicono i giudici del Cga – che anche sotto il profilo
della difesa dell’amministrazione non si manifestano ragioni che possono giustificare
una modifica dell’assetto cautelare deciso in primo grado” una battaglia legale
ancora non chiusa.
Nei due gradi il Comando Generale della Guardia di
Finanza è stato condannato a pagare 3000 euro di spese legali. “Un
tema molto sentito in questi anni – dice l’avvocato La Fauci Belponer–
che vede coinvolti tantissimi papà e tantissime mamme in servizio nelle forze
dell’ordine a dover convivere con l’espletamento del servizio e la loro
posizione di genitori separati in alcuni casi come questo in condizioni non
semplici”.