GUARDIA DI FINANZA: IL GOVERNO TUTELI IL NUOVO COMANDANTE GENERALE, IL CORPO E TUTTI I FINANZIERI
Il Co.Ce.R. delle Fiamme Gialle ha inviato una lettera al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan per chiedere al Governo di assumere ogni utile iniziativa a tutela di chi ha indicato come Comandante Generale, della Guardia di Finanza e di tutti i finanzieri.
Signor Ministro, abbiamo letto nei giorni scorsi articoli stampa riguardanti il Generale Giorgio Toschi, designato dal Governo di cui Lei fa parte, dopo la concertazione con il Presidente della Repubblica, quale nuovo Comandante Generale della Guardia di Finanza. Gli articoli danno conto di un’indagine, relativa a fatti del 1991, che ha visto coinvolto il Gen. Toschi e che si è conclusa con il suo proscioglimento già in fase istruttoria su richiesta della pubblica accusa. Non entriamo nel merito della vicenda, della quale non conosciamo le carte processuali. Rileviamo, però, come quei fatti siano stati oggetto di un’inchiesta penale, archiviata ben prima di arrivare a giudizio, sicuramente di una valutazione disciplinare, nonché di plurime valutazioni in sede di avanzamento.
Immaginiamo, altresì, che gli stessi fatti possano essere stati, incidentalmente, posti anche all’attenzione dei giudici amministrativi, ai quali i controinteressati nei vari passaggi di carriera possono aver fatto ricorso. Ma soprattutto quei fatti sono stati vagliati dalla Presidenza della Repubblica e dal Governo allorquando si è ritenuto di operare una scelta, in ciò assorbendosi anche il profilo valutativo dell’opportunità.
In uno stato di diritto, in assenza di fatti diversi ed ulteriori, questo basta per dare una risposta certa sulla posizione delle persone, che si tratti del Generale Toschi, di un qualsiasi Finanziere o di un qualunque Cittadino. Una diversa prospettiva aprirebbe alla delegittimazione di tutto l’assetto istituzionale dello Stato chiamato alla responsabilità delle proprie scelte. Siamo convinti che obiettivo delle iniziative della stampa sia l’azione di governo e non la Guardia di Finanza. È un piano che non ci riguarda, operando in un Corpo che è – e deve restare – assolutamente terzo rispetto al confronto politico e proprio per questo non può essere utilizzato come terreno di battaglia politica. Con queste riflessioni, a nome del personale che svolge un difficile lavoro a contatto con i cittadini, Le chiediamo che il Governo valuti tutte le iniziative che riterrà necessarie per tutelare l’immagine della Guardia di Finanza e di colui che ha indicato per assumerne il comando.
IL COCER DELLA GUARDIA DI FINANZA