Guardia di finanza a dimensione 5.0: «Iperdigitale, sostenibile, in aggiornamento continuo»
La realtà è un quotidiano di «cambiamenti dirompenti, opportunità e sfide». Obbligatorio, indispensabile «uno scatto in avanti. Uno sforzo di progettazione, pianificazione e programmazione del nostro futuro». Parola di Giuseppe Zafarana, comandante generale della Guardia di Finanza. Nei giorni scorsi ha inviato una lettera alle Fiamme Gialle sul territorio insieme al Libro Bianco. Un lavoro, quest’ultimo, di auto analisi e di prospettiva strategica. Nel breve e medio periodo. In ballo 57 progetti di innovazione e 210 fasi attuative. Già in corso.
La tecnologia «marcia a ritmi frenetici». Aumenta l’importanza «dei social network», si espande ogni giorno una «galassia di App» ma anche «tanti mondi virtuali» fino ai «domini del Metaverso». Si intravedono già mercati di questo genere nella moda e nell’immobiliare. Si delinea «un futuro alla Matrix» e «le forze che si agitano nel mare incandescente delle nuove tecnologie» raccontano scene di innovazione continua «nell’intelligenza interficiale, la robotica, le nanotecnologie e le scienze quantistiche». Una rivoluzione incessante. I finanzieri proprio non possono stare a guardare.
La risposta della Gdf
L’analisi è visionaria ma la prospettiva è concreta, attuale: l’evoluzione in atto, dice Zafarana, ha un impatto rilevante «sulle dinamiche di relazione interpersonale, gli assetti economici, i modi di produzione, i sistemi di produzione e le modalità di pagamento e, a cascata, sugli ordinamenti giuridici». Il pane quotidiano di una forza di polizia economico-finanziaria. Senza trascurare «il percorso di transizione verso modelli di sviluppo più sostenibili dal punto di vista ambientale ed energetico». Temi «di centrale importanza». Da tutto questo nasce il Libro Bianco e il suo senso più profondo: «Un programma pluriennale di interventi» per «proiettare il Corpo verso il domani».
Un rinnovamento già in atto
Ci sono «57 progettualità» che riguardano «operazioni, personale, analisi, tecnologia, benessere organizzativo e sostenibilità». Ognuna ha più aree e più obiettivi. Ci saranno «reclutamenti mirati, qualificati, formazione continua, alta specializzazione»Una «mappatura delle professionalità e dell’impiego»: serve «un ideale mix tra specialisti e generalisti nelle unità operative». Ma anche «riconoscimento del merito e delle nostre eccellenze». Sul piano della transizione energetica è in corso «il rinnovamento del nostro parco veicoli e le prime imbarcazioni a impatto ridotto già immesse in servizio con propulsione ibrida».
Una sfida quotidiana
L’elenco dei processi innovativo è lungo, ma la parte finale della lettera del generale Zafarana racchiude la scommessa più strategica e più complessa. Non c’è tecnologia futuristica che tenga, il cambiamento è in mano oggi a ogni uomo e donna. Il quadro delle progettualità è stato definito «con i contributi di tanti, tantissimi colleghi, dai generali di corpo d’armata fino alle professionalità più mature e brillanti di ogni ordine e grado» compreso «il Cocer». Ma per non restare lettera morta, il Libro Bianco deve essere considerato «di tutti noi. Solo da noi dipenderà il suo successo» dice ai finanzieri Zafarana. La sfida vera è mettersi in discussione, aprire la mente ai cambiamenti. In un ambiente militare non è così scontato. «Un capitolo tutto da scrivere» sottolinea il comandante generale. «La penna è nelle nostre mani». (Il Sole24Ore)