Un anno fa, la cittadinanza italiana. Oggi, l’ingresso nell’Arma dei Carabinieri. C’è anche Great Nnachi, la giovane promessa del salto con l’asta nata a Torino da genitori nigeriani, tra i 15 carabinieri atleti che hanno concluso il corso formativo alla caserma Cernaia del capoluogo piemontese. «A lei, e a tutti loro, auguriamo di portare presto i colori dell’Italia e dell’Arma sul gradino più alto del podio», si legge in un post pubblicato sugli account social dei militari. Neanche due anni fa, il 14 dicembre 2021, Nnachi era stata nominata alfiere della Repubblica da Sergio Mattarella. Il motivo? «Per le sue qualità di atleta, affinate pur tra difficoltà, e per la disponibilità che mostra nell’aiutare i compagni e nel collaborare alla formazione e all’allenamento dei più piccoli».
A soli 14 anni, Nnachi ha vinto il torneo nazionale giovanile e con un salto di 3,70 metri ha stabilito un nuovo record italiano. Negli anni successivi di record ne ha battuti altri, conquistando dieci titoli. Eppure, fino allo scorso anno l’atleta torinese non aveva ancora ottenuto la cittadinanza italiana e non poteva festeggiare sventolando il tricolore. Ed è stata necessaria una modifica speciale alle norme da parte del Consiglio Federale della Fidal perché Nnachi potesse vedersi riconosciuti i propri primati. Una circostanza che aveva spinto il suo allenatore Luciano Gemello a rivolgersi direttamente al presidente della Repubblica: «Great è un orgoglio per tutti coloro che la conoscono e lo sarebbe anche per la nazione che ha contribuito a renderla così. Ecco perché dovrebbe essere italiana, semplicemente perché lo è a tutti gli effetti», recitava la lettera che ha portato al Quirinale nel dicembre 2021.
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