GOVERNO 2018: ALLA DIFESA SPUNTA IL NOME DI GIORGIA MELONI
Si va verso l’ingresso di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia nel “governo del cambiamento”? Domanda lecita dalla risposta ancora incerta.
Se l’esecutivo basato sul contratto tra Lega e M5s dovesse davvero nascere, nella squadra potrebbe infatti esserci anche FdI. A rompere il ghiaccio è stato Carlo Sibilia: “Se si sta al contratto – ha detto ai cronisti – la discussione è aperta a tutti e nel governo può stare anche Fratelli d’Italia”. Tradotto: un ministero anche a loro. Ma poi qualche ora dopo è arrivata la smentita da un “deputato pentastellato di peso”: “Non si capisce perchè a giochi fatti ora dovrebbe entrare Fdi nel governo – ha detto – La questione non è proprio all’ordine del giorno. Poi se vogliono darci l’appoggio esterno va bene”. La posizione di Sibillia, dicono, sarebbe del tutto personale.
Oggi Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Giancarlo Giorgetti e Giuseppe Conte dovrebbero incontrarsi a Roma per provare a concludere l’accordo. Il leghista ha annullato tutti gli incontri elettorali (fatto inusuale) per tornare nella Capitale. L’ex premier incaricato avrebbe fatto lo stesso, lasciando i suoi studenti all’Università a Firenze nelle mani degli assistenti (anche se la La Nazione ha pubblicato una foto del giurista ancora in Toscana). All’incontro, sussurrano fonti parlamentari, potrebbe partecipare pure Giorgia Meloni, nuovo azionista di minoranza del governo. Le trattaive sono in corso, con il nodo Savona.
A dire il vero il primo corteggiamento del M5S e della Lega a FdI risale all’inizio di maggio, ormai un mese fa. Erano iniziati i primi contatti tra gialloverdi per provare a formare un governo sulla base di un accordo scritto, ma la leader della destra rigettò al mittente le avances. Per giorni la Meloni continuò a ripetere che la strada corretta sarebbe stata quella di affidare l’incarico a Matteo Salvini che, con tutto il centrodestra, avrebbe potuto trovare i voti in parlamento. Così non è stato e FdI finì all’opposizione.
Ma la bagarre esplosa dopo il “no” di Sergio Mattarella a Paolo Savona all’economia ha sparigliato le carte. Per prima la Meloni ha annunciato di voler presentare l’impeachmentcontro il Capo dello Stato perché “non può fare interessi di nazioni straniere”. Anche il M5S aveva pensato alla messa in stato d’accusa e giocare la stessa partita ha avvicinato i due poli. FdI si è detta pronta ad appoggiare la maggioranza grillo-leghista e i Cinque Stelle sembrano non disdegnarne i voti tanto da non chiudere alla possibilità di un ministero. Anche se fonti parlamentari parlano di “alcune perplessità” di Luigi Di Maio sull’ingresso di FdI nella squadra di governo.
In caso di dicastero, le prime indiscrezioni parlano di due ipotesi. Il dicastero che interessa a Meloni è quello della Difesa. A vestire la mimetica e sostituire Roberta Pinotti potrebbe essere la stessa leader di Fdi oppure Guido Crosetto. Che a Agorà su Rai3 si lascia sfuggire: “Se dovessi scommettere, scommetterei che si faccia un Governo politico”.