Esteri

Giappone: esercito in allerta per il lancio di un missile dalla Corea del Nord

Il Giappone ha ordinato ai suoi militari di prepararsi ad abbattere un missile balistico nordcoreano, dopo che Pyongyang ha dichiarato di essere pronta a lanciare il suo primo satellite spia militare. La notizia arriva mentre nel Paese è in corso il summit del G7.

Il Giappone ha ordinato ai suoi militari di prepararsi ad abbattere un missile balistico nordcoreano dopo che Pyongyang ha dichiarato questa settimana di essere pronta a lanciare il suo primo satellite spia militare. Per mettere in orbita il satellite sarebbe necessario un razzo a lungo raggio, che la Corea del Nord non può lanciare in quanto le Nazioni Unite considerano tali esercitazioni come test di tecnologia missilistica balistica.

Tokyo mette in stato di allerta i militari

Il ministro giapponese Yasukazu Hamada ha detto alle Forze di autodifesa del Paese – come viene chiamato ufficialmente l’esercito nipponico – che “c’è la possibilità di ordinare misure distruttive contro missili balistici e altri”, secondo una dichiarazione del ministero della Difesa. Hamada ha dato istruzioni alle truppe di “attuare le misure necessarie per limitare i danni in caso di caduta di un missile balistico”. Il dicastero ha ordinato i preparativi per il dispiegamento di cacciatorpediniere dotate di intercettori missilistici SM-3, nonché di unità militari nella prefettura meridionale di Okinawa in grado di operare con i missili Patriot Pac, di fabbricazione statunitense.

G7 in Giappone

La messa in stato di allerta delle forze nipponiche arriva mentre nel Paese è in corso il summit del G7. Oggi, sabato 22 aprile, tocca ai ministri del Lavoro dei sette Paesi riunirsi a Kurashiki, nel Giappone occidentale, per discutere del mercato del lavoro e coordinare le politiche di riforma. I responsabili per l’occupazione di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, affiancati dal rappresentante dell’Unione europea, iniziano la prima di due giornate di incontri alla ricerca di una strada comune per far fronte all’invecchiamento demografico, alla trasformazione del mercato del lavoro, alla necessità di investimenti nel capitale umano.

Tensione Cina-Taiwan

Nel frattempo non sembra destinata a placarsi la tensione intorno a Taiwan, dopo che la Repubblica popolare cinese ha intensificato nelle ultime settimane le attività militari attorno a quella che considera una propria ‘provincia ribelle’. La Cina non intende adeguarsi allo “status quo” sulla questione di Taiwan, che considera “essenzialmente” come un modo per “svuotare la Cina e dividerla pacificamente”, e manifesta – nei termini più netti usati finora – l’intenzione di riunificare per sempre l’isola. Si è espresso in questi termini il ministro degli Esteri cinese, Qin Gang, nel suo discorso al Lanting Forum di Shanghai.

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