Fsp Polizia: “Dal presidente Draghi non una parola sulla sicurezza”
“Salutiamo con il nostro più convinto benvenuto e con il più leale augurio di buon lavoro il neo presidente del Consiglio, Mario Draghi. Constatiamo con rammarico, però, come nel suo discorso non una parola sia stata spesa sul tema della sicurezza”.
Così Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, dopo il primo discorso al Parlamento del presidente del Consiglio, Mario Draghi.
“Il sistema sicurezza – aggiunge Mazzetti -, una delle più importanti infrastrutture immateriali di questo Paese, ancor più in momenti di estremo disagio come questi, non ha registrato la minima attenzione nel nuovo programma di governo, all’infuori di un oltremodo generico e fuggevole riferimento nel capitolo dedicato al Mezzogiorno.
Scarsa attenzione, se non nulla, che già si era evidenziata in occasione delle audizioni delle parti sociali, che ha visto l’esclusione di mezzo milione di lavoratori i quali, per legge, non beneficiano di alcuna rappresentanza sociale se non quella delle proprie rappresentanze sindacali. Il presidente Draghi ha esordito affermando che ‘la crescita di un’economia di un Paese non scaturisce solo da fattori economici. Dipende dalle istituzioni, dalla fiducia dei cittadini verso di esse, dalla condivisione di valori e di speranze…’. Ebbene, il sistema sicurezza, per tramite delle sue donne e uomini, pur tra mille difficoltà, ha dimostrato e sta dimostrando di tenere comunque e sempre saldi i pilastri della nostra democrazia. E dal momento che senza sicurezza non può esistere democrazia, sviluppo, benessere e pace sociale, ci auguriamo che il fatto di non trovarne traccia nel discorso del neo presidente del consiglio sia stata solo una mera svista e non la rappresentazione di un pensiero. L’imperitura lealtà degli appartenenti al Comparto sicurezza non deve significare dare sic et simpliciter per scontato un servizio al Paese che richiede sostegno, investimenti, programmazione, modernizzazione, formazione, norme più adeguate e, ultimo ma più importante, il riconoscimento del suo valore e il rispetto della dignità di coloro che lo portano avanti quotidianamente e di ciò che essi rappresentano”.