Friuli/ Stop ai treni gratuiti: tagliati i fondi alle forze dell’ordine
UDINE. Le forze dell’ordine garantivano una migliore sicurezza sui treni e in compenso viaggiavano gratis. Basta. Il servizio è sospeso per mancanza di risorse. Da ieri anche carabinieri, poliziotti (di Stato e penitenziari), gli appartenenti al Corpo forestale dello Stato e della Regione e gli agenti delle municipali devono pagare il biglietto. E garantire comunque una maggiore sicurezza.
È uno dei risultati della Finanziaria 2014, approvata a metà dicembre dal Consiglio regionale. Una manovra di spesa limitatissima costruita tagliando ovunque (Cultura esclusa) e che si è abbattuta anche su un servizio che al Fvg costava circa 150 mila euro l’anno, stabilito con una legge regionale del 2007. Spariti. Raschiati. Messi altrove.
«Vanno ripensati l’accordo e la platea dei beneficiari», spiega l’assessore ai Trasporti Mariagrazia Santoro, che entro la metà di gennaio incontrerà i sindacati delle forze dell’ordine, assicura, e con loro studierà un nuovo meccanismo. Forse anche con paletti più rigidi. «Perché in un momento così critico abbiamo l’esigenza di essere molto precisi nell’utilizzo delle risorse», dice Santoro.
La lettera firmata dal direttore centrale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Magda Uliana, è stata inviata subito dopo l’approvazione della Finanziaria 2014. Una missiva spedita ai vertici regionali delle forze dell’ordine, ma anche a Trenitalia e a Fuc (Ferrovie Udine Cividale). Qualche riga e un po’ di amarezza per spiegare l’accaduto.
«Spiace comunicare che il bilancio di previsione non prevede risorse per il 2014 a copertura della sperimentazione finora attuata che ha consentito – è scritto nella lettera – la libera circolazione sui treni, in territorio regionale, delle forze dell’ordine e di altri soggetti individuati dalla legge regionale, con la finalità di migliorare la sicurezza dei trasportati».
La Regione ogni anno stipulava con Trenitalia e con Fuc un contratto che consentiva a carabinieri e poliziotti, in divisa o no purchè dotati del tesserino di riconoscimento, di viaggiare gratis, per lavoro oppure no. I costi del servizio venivano poi pagati dall’amministrazione regionale. Ma non ci sono più soldi.
«Dal 1º gennaio 2014, e sino al reperimento di nuove risorse – è ancora indicato nella lettera –, non sarà più possibile viaggiare sui treni circolanti in Fvg utilizzando le credenziali previste dalla sperimentazione. Tutti i beneficiari dell’agevolazione dovranno munirsi di uno dei titoli di viaggio acquistabili dai gestori».
La comunicazione è perentoria. Non devono più esistere oneri a carico del bilancio regionale. Ma lascia i vertici di Trenitalia e Fuc liberi di proseguire nel benefit, purché non comporti costi al Fvg.
«C’era una situazione di non totale chiarezza e di confusione – spiega Santoro –, una situazione che non possiamo permetterci di mantenere soprattutto se le risorse sono scarse. Ho già incontrato i rappresentanti sindacali della polizia di Stato e abbiamo in programma di organizzare un incontro con tutti i sindacati per affrontare la questione. Dobbiamo capire a chi e come assegnare la gratuità del servizio, garantendo che chi viaggia gratis sia davvero un valore aggiunto per il servizio. In un momento come questo, con la Finanziaria 2014 varata da poco e con poche risorse – prosegue Santoro –, abbiamo deciso di sospendere la sperimentazione consapevoli che ci saranno maggiori possibilità di manovra con l’assestamento di metà anno. Vogliamo però predisporre un nuovo protocollo, con regole più rigide e trasparenti, perché le risorse vanno mirate con attenzione. Sappiamo che il discorso è complesso – conclude l’assessore – e ci siamo riservati qualche tempo per approfondire il tema».
Le forze dell’ordine attendono. E non nascondono il malumore.
Fonte – messaggeroveneto.it