Forze di Polizia, oltre 1000 giorni senza contratto. Il punto della situazione
Nella giornata odierna sono proseguiti i lavori a Palazzo Vidoni del tavolo tecnico relativo al rinnovo del Contratto di lavoro per il personale non dirigente della Polizia di Stato per il triennio 2019- 2021. Come da noi sollecitato – sottolinea il SILP CGIL in comunicato – è stato finalmente consegnato alle OO.SS. un nuovo schema di articolato dell’accordo sindacale afferente sia la parte normativa sia il trattamento economico fisso e accessorio degli appartenenti alla Polizia di Stato.
Un testo ancora insoddisfacente, che mantiene l’indirizzo opinabile sinora tenuto dalla parte pubblica, che si è dimostrata disponibile a recepire solo parzialmente le proposte della parte sindacale – ergo dei colleghi –, in ossequio a un mandato dell’Amministrazione/Governo che tende a relegare l’operatore di Polizia in una dimensione sociale iniqua rispetto agli altri lavoratori, disconoscendogli pieni diritti di cittadinanza.
Al contempo si esige dall’operatore in divisa, per poter assicurare i servizi ai cittadini, sempre di più in termini qualitativi, con maggiori competenze e responsabilità, e quantitativi, con orari di lavoro in cui è noto l’inizio ma non la fine, obbligandolo a prestazioni di lavoro straordinario sottopagate, a cui il Poliziotto non può esimersi, con la beffa di vedersi corrispondere il misero compenso dovuto anche dopo un anno.
L’eccessivo ricorso allo straordinario – sottopagato – assume sempre più l’immagine di una grande e preoccupante toppa all’apparato della pubblica sicurezza, alla quale va data soluzione mediante un piano straordinario di assunzioni di nuovi Agenti, capace di colmare l’attuale carenza di organici di ben 10.000 unità nella Polizia di Stato, rendendo più efficienti i servizi e migliore la qualità della vita degli operatori di Polizia.
Ebbene sì, migliori condizioni di vita e di lavoro dei Poliziotti passano anche per un incremento degli organici, oltre che per il pieno riconoscimento di diritti e di adeguate retribuzioni, a iniziare da quelle fisse e continuative.
In ordine allo straordinario si prospetta un aumento irrisorio, avendo legato le risorse utili agli incrementi a quelle stanziate per il rinnovo contrattuale, rigettando la nostra proposta di individuare un meccanismo di autoalimentazione.
Mentre, nel definire le risorse economiche da cui attingere per il pagamento delle indennità codificate al primo livello di contrattazione – sovvertendo l’ordine delle cose – sono state individuate quelle presenti nel Fondo efficienza servizi istituzionali (secondo livello di contrattazione)!
Una previsione innaturale, che abbiamo contestato, che rischia di drenare oltremisura le economie presenti sul Fondo (fra l’altro limitate), mettendo a rischio il mantenimento dei suoi istituti e i relativi indennizzi nelle misure oggi riconosciute ai colleghi.
Anche rispetto al sistema delle relazioni sindacali, strumento fondamentale per esercizio della rappresentanza dei lavoratori di Polizia, la parte pubblica si è dimostrata sorda alle richieste da noi avanzate di una revisione degli istituti a 360°, al fine di superare le criticità presenti. Ha presentato una modifica di alcuni articoli a dir poco irricevibile, attraverso delle misure che comprimono la funzione del sindacato in generale e delle federazioni sindacali in particolare, che vanno a ledere fondanti libertà democratiche, contravvenendo ai dettati di cui agli artt. 18 e 39 della Costituzione. Anche su questo tema – conclude il SIL CGIL – abbiamo espresso con determinazione il nostro disappunto.