Finanziere donna accusata di disobbedienza, per non aver informato i superiori di voler presentare istanza di collocamento in aspettativa
E’ stato archiviato il procedimento penale a carico di un’ Appuntato donna della Guardia di Finanza, 40enne originaria di Nardò, in servizio presso il Gruppo Venezia, finita sul registro degli indagati per il reato di disobbedienza militare perché secondo l’accusa non avrebbe comunicato l’intenzione di presentare istanza di collocamento in aspettativa per infermità e non avrebbe consegnato tempestivamente la pistola d’ordinanza e il tesserino di riconoscimento.
Il gip del Tribunale militare di Napoli (competente per il sud) Andrea Cruciani ha ritenuto che la donna non abbia commesso alcuna condotta penalmente rilevante, proprio come aveva osservato il pubblico ministero nell’istanza di archiviazione.
“Deve evidenziarsi che si trattava giuridicamente di un onere, più che di un obbligo, atteso che la mancata comunicazione di tale opzione determinava automaticamente il collocamento d’aspettativa d’autorità, come effettivamente avvenuto il 14 giugno 2020”, si legge nell’ordinanza con la quale è stato chiuso il fascicolo.
Insomma, sia per gli inquirenti che per il giudice Cruciani, i comportamenti avuti dalla donna non furono tali da inquadrare il reato di disobbedienza. In particolare, in merito a quelli relativi alla consegna dell’arma e della tessera personale di riconoscimento, è stata rilevata assenza di dolo, poiché la militare aveva provveduto all’invio tramite pec a manifestare la sua volontà di restituire entrambi gli oggetti, indicando il proprio domicilio e il recapito telefonico.
Ha manifestato soddisfazione l’avvocato difensore della 40enne, Antonio La Scala che ha dichiarato che a causa di questa e di altre vicende la sua assistita abbia subito danni alla salute per i quali si riserva di agire nelle sedi opportune contro i responsabili.