Filma i poliziotti al bar con il cellulare:18enne portato in commissariato. Agenti condannati per arresto illegale, falso e calunnia
Il controllo al bar, lo smartphone e le manette
Torino, 24 febbraio 2023 — Un ragazzo di 18 anni filma con lo smartphone due agenti durante un normale controllo di polizia in un bar del quartiere Mirafiori. È l’inizio di una vicenda che si trasformerà in un caso giudiziario clamoroso. I poliziotti — secondo l’accusa — lo ammanettano, lo portano in commissariato, lo trattengono oltre tre ore. Ma l’arresto non viene formalizzato. Il giorno dopo, però, gli agenti trasmettono una relazione a doppia firma alla Procura, accusando il giovane di fuga, colluttazione e lesioni. Una versione, oggi si scopre, costruita a tavolino.
Il verdetto: colpevoli di falso e calunnia
Ieri, 14 luglio 2025, è arrivata la sentenza del tribunale di Torino: due anni di reclusione per l’agente con maggiore anzianità e un anno e nove mesi per il collega. Le accuse: arresto illegale, falso ideologico in atto pubblico e calunnia. Le pene sono state mitigate dalla concessione delle attenuanti generiche, ma restano pesanti.
Il pubblico ministero Paolo Toso aveva chiesto pene più severe: 3 anni e 3 mesi e 2 anni e 8 mesi, sostenendo che il verbale fosse stato redatto “per dare una veste legittima agli errori commessi fino a quel punto”.
Le prove che hanno smontato la versione degli agenti
Il punto di svolta nel processo è arrivato da una fonte difficile da contestare: il referto del pronto soccorso. Le lesioni dell’agente, che secondo la relazione sarebbero state causate da una colluttazione, in realtà risultano compatibili con un urto contro una staccionata di legno. Nessuna traccia di violenza da parte del diciottenne.
Un dettaglio fondamentale che ha spinto la Procura a considerare il racconto degli agenti privo di fondamento. Tanto da sottolineare in aula: «Portarlo in direttissima sarebbe stato pericoloso, la contraddizione era troppo evidente».
Il risarcimento
I due poliziotti sono stati condannati anche al pagamento di una provvisionale da 5.000 euro a favore del ragazzo che si è costituito parte civile. Inoltre, la sentenza sarà trasmessa al Ministero dell’Interno, un passaggio che potrebbe avere conseguenze disciplinari.
La difesa non ci sta. L’avvocato a margine dell’udienza, ha dichiarato:
«È una vicenda che mi ha sempre lasciato perplessa. Leggeremo la motivazione e faremo sicuramente appello»
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