Sindacati Militari

F.E.S.I. bloccato: la Guardia di Finanza resta in attesa tra burocrazia e silenzi


Un mese di silenzio: il F.E.S.I. 2024 resta fermo al palo

A più di 30 giorni dalla risposta favorevole delle sigle sindacali al decreto ministeriale per la distribuzione del F.E.S.I. 2024, nessun pagamento è stato ancora avviato. L’inerzia amministrativa sta generando crescente malcontento tra gli operatori della Guardia di Finanza, che continuano a chiedere chiarezza e tempi certi.

Tutte le Organizzazioni Sindacali aventi diritto avevano risposto nei tempi richiesti alla nota 187625/2025 del 16 giugno 2025, inoltrata dal Comando Generale – VI Reparto – Ufficio R.O.R.A.S., dando parere favorevole allo schema di decreto. Ma da allora, nulla si è mosso.


Sindacati uniti: serve un’accelerazione immediata

Con una nota inviata il 16 luglio 2025, USIF e SILF, rappresentati rispettivamente da Vincenzo Piscozzo e Francesco Zavattolo, hanno espresso una ferma richiesta d’intervento.

Le richieste principali sono tre:

  1. Attivare con urgenza la procedura di pagamento del F.E.S.I. 2024;
  2. Chiarire le criticità che hanno bloccato l’avvio dell’iter;
  3. Avviare con largo anticipo il confronto sul F.E.S.I. 2025, in modo da garantire l’erogazione puntuale nel luglio 2026.

La situazione, come denunciano i sindacati, rischia di diventare ciclicamente problematica, con ritardi che si ripetono ogni anno e penalizzano il personale.


Cos’è il F.E.S.I. e perché è così importante

Il Fondo per l’Efficienza dei Servizi Istituzionali (F.E.S.I.) è una componente fondamentale della retribuzione per il personale militare. Serve a premiare l’impegno operativo, le turnazioni, i servizi esterni e la produttività dei reparti.

Il suo pagamento puntuale rappresenta non solo un diritto contrattuale, ma anche un segnale di rispetto per l’impegno quotidiano delle Fiamme Gialle. I ritardi rischiano di demotivare il personale e minare la fiducia nelle istituzioni.


Un richiamo alla responsabilità: basta rinvii

L’appello delle sigle sindacali non è solo un atto formale: è un richiamo al rispetto delle tempistiche, all’efficienza della macchina amministrativa e alla tutela della dignità economica di chi serve lo Stato.

In un momento storico in cui si parla di valorizzazione del comparto sicurezza, la gestione del F.E.S.I. è il banco di prova della coerenza istituzionale. Ritardi e mancati riscontri danneggiano la credibilità e il morale.


Verso il F.E.S.I. 2025: programmare ora per non sbagliare domani

I sindacati chiedono di aprire fin da subito il tavolo di confronto sul F.E.S.I. 2025, per evitare che i ritardi si ripetano. Una pianificazione anticipata e condivisa è l’unico modo per assicurare pagamenti regolari e riconoscere tempestivamente i meriti del personale.

La Guardia di Finanza merita rispetto, non attese infinite. Il tempo delle risposte è ora.


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