Esercito per sicurezza a Bari. Insorge il sindacato: “Sisto confonde competenze Forze Armate e Forze di Polizia”
“Abbiamo sempre sostenuto che il problema della sicurezza non si risolve con gli slogan da parte di chi ha responsabilità politiche. Ma è ancora più grave se agli slogan si unisce la non conoscenza dei principi cardine di uno stato democratico, dove la sicurezza interna è affidata alle forze di polizia e non all’esercito”.
Così il segretario generale del sindacato di polizia SILP Cgil, Pietro Colapietro, replica al viceministro alla giustizia Paolo Sisto, intervenuto ieri sul caso del corteo funebre contromano svoltosi davanti al carcere di Bari e sulle minacce via social ai carabinieri dopo l’incidente in moto che ha causato la morte di un 27enne con precedenti penali, Christian Di Gioia.
“Le competenze delle forze di polizia sono chiare e stabilite dalla legge- dice Colapietro- queste cose un esponente del governo dovrebbe conoscerle. Non è possibile continuare a confondere sicurezza interna, difesa e sicurezza esterna. Non è possibile continuare a confondere professionalità e specializzazioni diverse. Non è possibile continuare a portare avanti un tentativo strisciante di militarizzazione della sicurezza pensando che un contesto urbano, per quanto complesso, sia paragonabile a uno scenario di guerra”.
“Farò presente questa situazione al Capo della Polizia Vittorio Pisani che incontrerò domani a Roma- dice Colapietro- e soprattutto chiederò al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che per la sua storia personale ben conosce il lavoro e la professionalità della Polizia di Stato e delle forze dell’ordine, di ribadire a tutti i suoi colleghi di governo quali sono peculiarità, specificità e compiti delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa. A noi servono organici, mezzi e risorse”.
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