Esercito, militari sprovvisti di Green Pass avvicendati in Strade Sicure. Il sindacato “Troppa pressione sui vaccinati”
Anche l’associazione sindacale militare “Libera Rappresentanza” è intervenuta sul tema del green pass nelle caserme in vigore da ieri.
“Nel premettere che pur se la scrivente associazione sindacale non ha alcuna posizione ideologica pregiudiziale rispetto alla validità della vaccinazione, non si può non rilevare che se da un lato la certificazione verde costituisce un ulteriore elemento di sicurezza per tutti i lavoratori, dall’altro comporta una subdola forma coercitiva al vaccino stante l’impossibilità di prestare il proprio servizio con un danno economico dirompente che si riversa in capo a tutto il nucleo familiare ove anche i test antigenici (cd tamponi) debbano essere acquistati in proprio dai dipendenti al solo fine di tutelare il loro diritto al lavoro ed alla retribuzione.
Ancorché in assenza di un vero e proprio obbligo alla profilassi vaccinale, la scelta dovrebbe rimane libera e scevra da condizionamenti eccessivamente persuasivi “per usare un eufemismo”.
L’Associazione Sindacale Libera Rappresentanza dei Militari non reputa ammissibile nessuna forma discriminatoria nei confronti del personale iscritto che possa limitare e comprimere i diritti di coloro che non abbiano potuto o voluto vaccinarsi ricordando, ove necessario che fin anche il legislatore, ai sensi dell’art. 32 della Costituzione “non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
Risulta a codesto sindacato che sono in atto iniziative da parte di Comandanti di Reparto che parrebbe non solo essere difformi dalle prescrizioni diramate da questi Stati Maggiori in data 12.10.2021 ma che addirittura ledono le proscrizioni di legge in argomento (minacce di valutazioni disciplinari ove non si possegga il cd green pass indipendentemente dall’avvenuto accesso presso il posto di lavoro);
Si apprende, inoltre, che il personale non in possesso della certificazione verde, causa impossibilità di garantirne la sicurezza dall’eventuale contagio sarà avvicendato nell’operazione strade sicure, con ulteriore pressione e carico di lavoro per coloro che posseggono la certificazione derivante da avvenuto vaccino.
Le tardive disposizioni emanate dallo Stato Maggiore Difesa a ridosso della scadenza del 15 ottobre (appena 3 giorni prima) acuiscono le difficoltà ad organizzarsi sia da parte dei comandi discendenti sia pure ed in primo luogo del personale destinatario delle richiamate prescrizioni. Invero, sussistono forti perplessità da parte di questo sindacato sia sulla praticabilità dei test in orario utile all’accesso in caserma, sia pure alla reperibilità degli stessi test antigenici specie nelle zone disagiate.
L’effetto che tale inasprimento potrebbe causare non è dato sapere ma di certo occorrerebbe valutare anche la non auspicata possibilità che un numero cospicuo di colleghi ove non voglia dichiarare il possesso della certificazione verde (indipendentemente dalla ragione) è autorizzata ad astenersi dalla prestazione di lavoro fino al 31.12.2021 senza che ne derivino sanzioni disciplinari. Una sorta di aspettativa da passare in famiglia…… che, se praticata in massa potrebbe perfino compromettere l’efficienza e la mission stessa delle operazioni (prima su tutte Strade sicure).
L’ auspicio e compito di questo sindacato militare è quello di scongiurare ogni forma di disagio economico sanitario ed assistenziale in capo ai militari dell’Esercito italiano in generale ed ai propri iscritti in particolare e per tali ragioni al fine di consentire al personale dipendente lo svolgimento dell’attività lavorativa e di tutelarne la salute, si richiede
Di voler intervenire presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il tramite del Gabinetto del Ministro al fine di mettere gratuitamente a disposizione i test antigenici covid 19 a favore di coloro che non sono ancora vaccinati od in sub-ordine convenzionare l’erogazione degli stessi ad un prezzo inferiore di quello attuale per gli appartenenti alle Forze Armate;Di consentire in caso di erogazione gratuita a che la stessa somministrazione avvenga presso le infermerie di Reparto.In attesa di tale riorganizzazione, autorizzare per motivi di servizio la flessibilità dell’orario di lavoro per il tempo necessario all’espletamento del tampone da recuperare nella stessa giornata lavorativa e non pesare sulla licenza del personale anche in considerazione di possibili “out” del sistema digitale di certificazione;Di predisporre d’ordine a che qualora la certificazione verde scada nell’arco temporale dell’espletamento del servizio questa sia prolungata fino al termine dello stesso evitando di fare incorrere il personale in sanzioni amministrative.
Per quanto concerne, invece, ogni accenno di abuso che si dovrebbe verificare della linea di comando o del datore di lavoro in capo al personale sprovvisto di carta verde, si comunica che questa associazione sindacale non tollererà discriminazioni o interpretazioni “fantasiose” come già notoriamente avvenuto per l’istituto dello smart working o della dispensa dal servizio ed adirà le vie legali oltre che le dovute segnalazioni agli organi competenti, a tutela dei propri iscritti.
Il Segretario Generale
Dr. Marco Votano
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