Esercito: Itamil abbandona le trattative contrattuali con il Governo
Il primo sindacato dell’Esercito Italiano, Itamil, ha deciso di abbandonare le trattative per il rinnovo del contratto con il Governo. La decisione è stata presa a seguito di una consultazione interna che ha visto la partecipazione di 4.152 iscritti, con il 91% dei votanti favorevoli all’interruzione dei lavori.
Le ragioni del dissenso: stipendi e inflazione
Il sindacato ha espresso forte insoddisfazione per l’offerta economica sul tavolo, giudicata “inadeguata” rispetto all’erosione del potere d’acquisto subita negli ultimi anni. “Riteniamo che 90 euro netti, circa il 5,6% di incremento dopo 3 anni di attesa, con un’inflazione che ha eroso il 16% degli stipendi e delle buonuscite, siano inadeguati”, si legge nel comunicato diffuso da Itamil.
Le cinque condizioni per riprendere il dialogo
Per riprendere le trattative, il sindacato ha posto cinque condizioni al Governo:
- Un incontro urgente con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
- Stanziamento di ulteriori risorse per il rinnovo contrattuale 2022-2024.
- Risposte tecniche su una serie di proposte, tra cui aumenti salariali in linea con il costo della vita, modifiche agli straordinari e alle indennità, e miglioramenti nelle condizioni di lavoro.
- Inclusione delle Forze Armate nel DDL “Tutela legale”.
- Impegno per il riconoscimento della specificità professionale, con particolare attenzione al sistema pensionistico.
“In caso di apertura e accettazione delle quattro condizioni proposte dal Sindacato ITAMIL ESERCITO, siamo disponibili a rientrare e proseguire i lavori”, afferma il comunicato.
Il sindacato ha inoltre annunciato che, in assenza di risposte positive, non firmerà il contratto e avvierà “un ciclo di assemblee pubbliche e nelle caserme” per spiegare la situazione ai propri iscritti. Itamil minaccia anche di intraprendere azioni legali “contro il Governo a difesa dei nostri diritti sindacali, del potere d’acquisto dei militari, del diritto al riposo, della valorizzazione professionale e della mobilità”.
La mossa di Itamil rappresenta un significativo inasprimento nelle relazioni tra i sindacati militari e il Governo, in un momento delicato per il rinnovo contrattuale del comparto difesa. Resta da vedere come risponderanno le altre sigle sindacali e quale sarà la reazione dell’esecutivo a questa presa di posizione.
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