ERRORI IN BUSTA PAGA PER 14MILA MILITARI, IL MINISTRO CHIEDE UNA SOLUZIONE IMMEDIATA E NON ECONOMICAMENTE ONEROSA: DIETRO OGNI UNIFORME C’È UNA FAMIGLIA
Alcuni giorni fa abbiamo pubblicato un articolo riguardante gli errori sulla basta paga dei militari dell’Esercito. In particolare ai caporal maggiore, inclusi nell’aliquota d’avanzamento al grado di CMS del 31 dicembre 2014, promossi con Decreto Dirigenziale n. MD MIL REG2017/0441343 del 31 luglio 2017, sono stati accreditati gli arretrati (percepiti nel mese di dicembre 2017) in maniera erronea, applicando una tassazione ordinaria – tassazione massima del 38% circa – invece della tassazione separata – tassazione al 24% circa – spettante loro in base a quanto sancito dall’art.17 del TUIR (DPR n. 917 del 22 dicembre 1986).
Tutto ciò ha determinato che gli arretrati relativi agli anni precedenti, 2015/2016, abbiano fatto cumulo sul reddito imponibile dell’anno 2017 (sappiamo benissimo che gli arretrati relativi agli anni precedenti non devono fare reddito) determinando uno sforamento della fascia di reddito di appartenenza e trovandosi, in fase di conguaglio (febbraio/marzo 2018), a vedersi privati di tutto o parte del bonus fiscale, pari a €960,00 stabilito nell’Art. 1 del D.L. n. 66/2017.
Molteplici sono state le segnalazioni che il personale non ha mancato di segnalare al CUSE, al fine di recuperare non solo il bonus fiscale ma anche il conguaglio a credito, erroneamente sottratto. Il CUSE ha replicato in maniera professionale: «Si informa che questo Centro ha provveduto a rettificare la Certificazione Unica 2018, modificando la tassazione relativa agli emolumenti riguardanti gli anni precedenti».
A distanza di sei mesi, la situazione si è evoluta in maniera pasticciata. Confusa. “Alla carlona”, per utilizzare un’espressione calzante. Solo alcuni CUD sono stati rifatti, e nuovamente in modo sbagliato, mentre gli altri non sono stati neppure visionati e modificati.
Al di là delle facili deduzioni, lo stato dell’arte è uno e uno solo: al personale è stato “sottratto” l’equivalente di €1400,00 a causa di un errore, svista, disattenzione, superficialità, chiamatela come preferite, da parte di coloro i quali operano all’interno di un sistema lacunoso, di una “gerarchia informatica” mal gestita, di un Centro Stipendiale Esercito che brancola nel buio, sommerso da dati, cifre e numeri all’interno dei quali, evidentemente, non riesce a raccapezzarsi. E dal momento che “piove sempre sul bagnato”, qualche giorno fa il CUSE ha imposto al personale di pagare di tasca propria la modifica al 730 frutto, ancora una volta, di un errore informatico.
Oggi il Ministero della Difesa ha pubblicato un tweet rassicurante, ricercando una soluzione non economicamente onerosa a carico dei militari, sottolineando che dietro ogni uniforme c’è una famiglia con i suoi valori e le sue difficoltà.
Certificazioni uniche ed aliquote errate applicate a 14mila militari. @Eli_Trenta ha chiesto a @SM_Difesa una soluzione immediata e non economicamente onerosa per gli interessati: non dimentichiamo che dietro ogni uniforme c’è una famiglia con i suoi valori e le sue difficoltà
— Ministero Difesa (@MinisteroDifesa) October 10, 2018