Dopo Mali e Burkina Faso, il Cremlino punta a Ciad e Senegal: la nuova mappa del potere russo in Africa
NUOVI EQUILIBRI NEL CONTINENTE AFRICANO
In una mossa che segna un punto di svolta storico nelle relazioni franco-africane, Ciad e Senegal hanno annunciato la loro decisione di rescindere gli accordi di difesa con la Francia. La notizia, emersa il 28 novembre, rappresenta l’ultimo atto di un progressivo allontanamento dall’ex potenza coloniale che sta ridisegnando gli equilibri geopolitici nel continente.
IL CROLLO DEL PILASTRO LOGISTICO FRANCESE
Particolarmente significativa è la perdita della base in Ciad, storico hub logistico delle operazioni francesi in Africa. Questo snodo cruciale ha rappresentato per decenni il fulcro della presenza militare francese nella regione. La sua dismissione rischia di compromettere seriamente la capacità operativa francese nell’intera area dell’Africa centrale e occidentale.
L’OMBRA DI MOSCA SUL SAHEL
In questo vuoto di potere, la Russia si propone come nuovo interlocutore privilegiato. Il Cremlino, già solidamente presente in Burkina Faso, Mali e Niger, guarda con interesse strategico a questi nuovi sviluppi. Tuttavia, gli analisti rilevano come l’impegno russo in altri teatri critici – dall’Ucraina alla Siria – possa limitarne, almeno nel breve termine, la capacità di penetrazione.
DIPLOMAZIA MULTILATERALE E NUOVI SCENARI
Nonostante l’intensificazione dei contatti diplomatici russi nel corso del 2024, sia Ciad che Senegal mantengono un approccio prudente e multilaterlale. I due paesi hanno infatti manifestato l’intenzione di perseguire una politica di equilibrio, mantenendo aperti i canali con l’Occidente.
VERSO NUOVI ACCORDI?
La situazione rimane fluida. La Francia, che aveva già pianificato una riduzione della propria presenza militare in risposta alle crescenti pressioni locali, potrebbe rinegoziare nuovi accordi su basi differenti. Il processo di ridefinizione delle relazioni franco-africane sembra dunque entrare in una nuova fase, mentre l’intero continente si prepara ad affrontare un periodo di significativo riassetto degli equilibri geopolitici.
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