Dopo 10 mesi arriva l’archiviazione per il maresciallo Masini: «Ho fatto solo il mio dovere»
Il caso chiuso dopo dieci mesi di indagini
Con l’archiviazione disposta dal gip, si è concluso il lungo calvario giudiziario del maresciallo Luciano Masini, comandante della Stazione dei Carabinieri di Villa Verucchio. L’episodio risale alla notte di Capodanno, quando il luogotenente intervenne nella via principale del paese per fermare Muhammad Sitta, 23enne egiziano che aveva appena accoltellato quattro persone e seminato il panico tra i passanti.
Dopo avergli intimato più volte di gettare il coltello, Masini fu costretto a sparare quando il giovane tentò di scagliarsi contro di lui. Il colpo fu mortale.
La decisione del gip e la reazione della difesa
Il procedimento, aperto per eccesso colposo di legittima difesa, si è chiuso con l’archiviazione.
«Ho dato la notizia al mio assistito – ha spiegato l’avvocato Tommaso Borghesi, difensore del maresciallo – e ha accolto con favore la decisione del gip. È emerso quanto sosteneva fin dall’inizio: davanti a un ragazzo che brandiva un coltello dopo aver già ferito quattro persone, non poteva agire diversamente».
Masini, attraverso il suo legale, ha espresso sollievo ma anche amarezza: «Ho fatto solo il mio dovere – ha detto – ma resta il dolore per la morte di un ragazzo di appena 23 anni».
Il sostegno politico e il dibattito sulla legittima difesa
La vicenda ha riacceso il dibattito sul rapporto tra forze dell’ordine e giustizia.
La senatrice di Fratelli d’Italia Domenica Spinelli ha commentato: «Il luogotenente Masini ha vissuto quasi un anno da indagato per aver agito in modo esemplare durante il proprio lavoro. Finalmente non deve temere più nulla, ma il tema resta: troppo spesso chi garantisce la sicurezza pubblica vive nel timore di essere perseguito».
Spinelli ha aggiunto che il governo Meloni e Fratelli d’Italia continueranno a sostenere «gli uomini e le donne in divisa», spesso dimenticati mentre «fanno semplicemente il loro mestiere».
Un finale giudiziario, ma non umano
Per il maresciallo Masini l’archiviazione segna la fine di un procedimento che lo ha tenuto sotto pressione per mesi, ma non cancella il peso morale dell’accaduto. Oggi potrà tornare a svolgere il proprio servizio “serenamente”, ha detto il suo avvocato, anche se su quella notte resterà per sempre l’ombra di una tragedia che ha coinvolto due destini: quello di un giovane di 23 anni e di un carabiniere che ha agito per proteggere gli altri.
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