Domanda di pensione smarrita, militare in congedo con quattro anni di ritardo: Inps condannata
Un colonnello dell’Aeronautica militare ha dovuto attendere ben cinque anni oltre il previsto per ottenere il diritto alla sua pensione, tutto a causa di una domanda smarrita dall’Inps. Il militare in congedo aveva presentato la sua richiesta di pensionamento nel lontano marzo del 2015, ma a causa di un errore nell’invio del PIN necessario per la procedura telematica, l’Inps non aveva mai ricevuto la sua istanza.
LEGGI ANCHE Le volute “inesattezze” sulle pensioni delle forze di polizia dal 2025
Il militare, rappresentato dall’avvocato Guido Pierluigi, si è trovato costretto a presentare ricorso alla Corte dei Conti, l’organo competente in materia pensionistica, per far valere i suoi diritti. Nonostante avesse concluso il servizio nell’aprile del 2021, la sua richiesta di pensione non era stata mai processata a causa di questa disavventura burocratica.
La vicenda si è svolta nel seguente modo: il 13 marzo 2015, il colonnello aveva presentato la domanda di pensione alla sua amministrazione, la quale avrebbe dovuto successivamente inoltrarla all’Inps. Tuttavia, l’Inps non aveva mai ricevuto il PIN necessario per l’accesso ai servizi telematici, rendendo inefficace la presentazione della domanda.
La svolta nella vicenda è avvenuta il 4 ottobre 2017, quando il ricorrente si è recato presso la direzione provinciale dell’Inps di Perugia per ottenere informazioni sullo stato della sua pratica. In quell’occasione, ha scoperto che l’istituto previdenziale non aveva mai inviato il PIN necessario per presentare la domanda per via telematica. L’unico tentativo riconosciuto come valido è stato quello del 2021, trasmesso attraverso il sistema telematico.
La Corte dei Conti ha accolto il ricorso del militare, ritenendo che sebbene la regola generale sia quella dell’invio telematico della domanda, l’Inps avrebbe dovuto concedere all’assicurato la possibilità di inoltrare comunque la sua istanza, soprattutto considerando l’errore nell’invio del PIN. Per la Corte, il militare aveva legittimo affidamento nella presa in carico della sua richiesta, avvenuta il 4 ottobre 2017 presso la sede competente.
La Corte ha stabilito che la pensione debba essere retroattiva al momento in cui il militare ha potuto fare legittimo affidamento sulla presa in carico della domanda, ovvero il 4 ottobre 2017. Inoltre, l’Inps è stata condannata al pagamento della prestazione previdenziale, comprensiva di interessi legali e rivalutazione monetaria.
Questa vicenda mette in luce l’importanza della corretta gestione delle domande pensionistiche da parte delle istituzioni previdenziali, evitando che i cittadini debbano subire ingiusti ritardi nei loro diritti pensionistici a causa di errori burocratici.
Cosa aspetti?
Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI