DL Aiuti Bis: torna l’obbligo per i marinai di pagare la quota all’ente circoli della marina militare
Il DL 115/22, “aiuti bis”, non smette di stupire. Dopo la norma che consentiva a taluni alti dirigenti dello Stato di sforare il tetto dei 240mila euro di stipendio annuale, per fortuna cassata prima della definitiva conversione in legge, ecco che per salvare dalla possibile chiusura i Circoli della Marina Militare dove spesso gli ammiragli e gli alti ufficiali organizzano le loro feste o trascorrono le loro ferie spunta fuori la “tassa circolo” a carico degli ufficiali e sottufficiali della Marina militare.
Con un emendamento approvato lo scorso 13 settembre al Senato in Commissioni 5^ e 6^ riunite a firma dei senatori Vattuone (PD) e Candura (Lega Salvini Premier) è stato ripristinato il pagamento obbligatorio della quota mensile destinata all’Ente Circoli della Marina militare che non era più in vigore dal 10 febbraio 2011. Infatti l’odioso balzello era stato abrogato dal d.P.R. 248/2010 anche se i vertici militari hanno illegittimamente continuato a farlo pagare a tutti gli ufficiali e sottufficiali della Marina militare e del Corpo delle capitanerie di porto – Guardiacostiera.
L’emendamento presentato dai senatori del PD e della Lega – che non sana le irregolarità del passato da ieri sottoposte al vaglio della Procura militare di Roma per l’ipotesi di reato di appropriazione indebita – rappresenta una chiara lesione della libertà individuale di migliaia di marinai, ufficiali e sottufficiali, ai quali, come nel 1937, viene nuovamente imposto l’obbligo di pagare di tasca propria per mantenere in piedi una struttura della quale, forse pur volendo, non potranno mai usufruire nel corso della loro carriera ma della quale beneficiano ampiamente gli ammiragli.
Il premier Draghi e il Presidente Mattarella pongano immediato rimedio a questa ennesima dimostrazione di arroganza istituzionale.
Luca Marco Comellini, Segretario politico del Partito per la tutela dei diritti dei militari. (AgenParl)