Difesa, le vecchie logiche della rappresentanza protagoniste di un contratto gattopardiano
CONTRATTO FORZE ARMATE: TRA VECCHIE DINAMICHE E NUOVE DELUSIONI
Il rinnovo del contratto delle Forze Armate ha generato malumori e critiche. Un recente intervento di ASSOMIL mette in luce dinamiche che sembrano ricalcare vecchi schemi, nonostante l’apparente cambiamento strutturale.
CONTINUITÀ MASCHERATA DA RINNOVAMENTO
“Tutto cambia affinché nulla cambi“, la celebre citazione de Il Gattopardo, viene ripresa dall’associazione per descrivere l’attuale scenario contrattuale. L’introduzione delle Associazioni Professionali a Carattere Sindacale Militare (APCSM) non avrebbe portato la sperata ventata di autonomia nella tutela del personale.
RETROSCENA DELLA FIRMA
Un elemento che sta facendo discutere riguarda i veti inizialmente posti alla firma del contratto. Come rivela ASSOMIL, “i tanto sbandierati veti sulla firma del contratto, in invarianza dei ‘risultati’ raggiunti, pare siano stati agilmente tolti grazie ad un incontro con il vertice avvenuto il giorno prima della sottoscrizione”. Una circostanza che solleva più di un interrogativo sulla reale indipendenza del processo decisionale.
OMBRE SULLA RAPPRESENTANZA
“I rappresentanti sembrano ancora oggi prendere decisioni solo dopo aver ricevuto il nulla osta del datore di lavoro“, denuncia ASSOMIL. Particolarmente significativa è la composizione delle APCSM: “I dubbi sulla dipendenza funzionale delle sette APCSM (cinque delle quali a guida di ex coceristi) sono tangibili”, sottolinea l’associazione, evidenziando come questa situazione “ha confermato quanta poca cultura sindacale ci sia e quanto siano legati ai meccanismi e ai lacciuoli del passato”.
COMPETENZA E RAPPRESENTANZA
ASSOMIL critica aspramente l’approccio alla contrattazione: “La competenza non risiede nella mera partecipazione come uditori o nell’imbonirsi il datore di lavoro”. L’associazione contesta inoltre le “proposte di penalizzazioni per i più deboli” e la tendenza a “minacciare mancate sottoscrizioni”.
VERSO UNA FIRMA CONTROVERSA
Il contratto, che secondo ASSOMIL “non può certo definirsi un successo”, è destinato a raccogliere tutte le firme, nonostante le criticità emerse. L’associazione conclude con una stoccata finale: il vero interesse di alcuni rappresentanti sarebbe più “apparire sui social mostrando la partecipazione ad importanti consessi che non fare gli interessi di chi dovrebbe rappresentare”.
Infodifesa è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale
Cosa Aspetti? Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI