DIFESA: BENI DEMANIALI DELLA MARINA DATI ALLA CITTA’ DI TARANTO
Lo Stadio del nuoto nell’area della Torre d’Ayala. Perché, invece, non costruire la sede della Guardia Costiera?
L’attuale sede storica della Capitaneria non è più proprietà dello Stato ma è transitata ad una banca alla quale da dieci anni il contribuente paga circa 180.000 euro l’anno di fitto. Con propria delibera, tutti i livelli della rappresentanza hanno proposto di utilizzare gli uffici della ex divisione navale presso la banchina torpediniere per trasferirvi la Capitaneria di porto ottimizzando le spese e il patrimonio dello Stato. Viceversa si sta provvedendo a trasferirla presso il vecchio ristorante Gambero al quartiere Tamburi, per la ristrutturazione del quale ci vorranno diversi milioni di euro. Inoltre lo si considera poco idoneo per questioni di sicurezza. In alternativa alla banchina torpediniere, meglio del Gambero sarebbe stato costruire la nuova sede della Guardia Costiera di Taranto nell’area demaniale militare adiacente alla Torre d’Ayala, anche in considerazione della possibilità di ormeggio delle Vedette nei moli adiacenti. Abbiamo evitato di approfittare del preminente interesse militare rispetto all’area di importanza per la città. Infatti è di sicuro interesse archeologico, nonché uno dei più bei punti panoramici. Ormai è rimasto l’unico sbocco a mare dal lungomare a San Vito. E’ un’area dove si possono avviare campagne di scavi e ristrutturare la Torre sul modello Castello Aragonese. La stessa Guardia Costiera al Comando Generale ha istituito la Sezione storica che collabora con il Ministero dei Beni archeologici e le sovraintendenze nell’attività di ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico delle aree demaniali ed a favore delle comunità locali. A fronte di tutto ciò si apprende dalla stampa che quell’area viene data al Comune il quale intenderebbe costruire lo stadio del nuoto che avrebbe potuto avere una collocazione migliore e più utile alla città. Piscina di 50 metri che con le coperture, gli spalti e parcheggi sarebbe molto invasiva e priverebbe i cittadini di quel meraviglioso panorama, con aumento importante del traffico locale.
Ciò che dispiace è che da anni la Rappresentanza militare e la stessa Marina Militare si pongono in modo propositivo e l’amministrazione locale anziché dare “ossigeno” ai cittadini, grazie alle aree restituite, le cementifica costruendo una piscina che potrebbe costruire in tanti altri posti da riqualificare. Noi continueremo nei nostri propositi costruttivi nei confronti della Amministrazione e delle comunità locali.
IL DELEGATO DEL CO.CE.R. MARINA – GUARDIA COSTIERA
ANTONELLO CIAVARELLI