DI NOTTE COMANDA L’ESERCITO
Alle undici di sera, quando il sito di Expo si
svuota e un fiume di visitatori inonda il decumano per raggiungere i tornelli
d’uscita, l’Esposizione comincia a popolarsi di nuovi visitatori. Non solo
operatori dei padiglioni, camionisti che scaricano la merce o forze
dell’ordine.
svuota e un fiume di visitatori inonda il decumano per raggiungere i tornelli
d’uscita, l’Esposizione comincia a popolarsi di nuovi visitatori. Non solo
operatori dei padiglioni, camionisti che scaricano la merce o forze
dell’ordine.
C’è anche l’Esercito Italiano, nel popolo della notte di Expo.
Sono circa 1800, tra alpini, bersaglieri, lagunari, paracadutisti, artiglieri e
cavalieri, tutti altamente qualificati.
Sono circa 1800, tra alpini, bersaglieri, lagunari, paracadutisti, artiglieri e
cavalieri, tutti altamente qualificati.
A loro si uniscono altri circa 500
militari che lavorano presso Consolati e altri obiettivi sensibili di Milano.
Insieme fanno parte dell’operazione ‘Strade sicure’. La sicurezza
dell’Esposizione dipende da due task force: quella guidata dal colonnello Luca
Franchini ha la responsabilità dei controlli di sicurezza sugli automezzi in
ingresso; il colonnello Elio Babbo si occupa invece dei controlli perimetrali
del sito, delle varie stazioni ferroviarie e degli aeroporti (Malpensa, Linate
e Orio).
militari che lavorano presso Consolati e altri obiettivi sensibili di Milano.
Insieme fanno parte dell’operazione ‘Strade sicure’. La sicurezza
dell’Esposizione dipende da due task force: quella guidata dal colonnello Luca
Franchini ha la responsabilità dei controlli di sicurezza sugli automezzi in
ingresso; il colonnello Elio Babbo si occupa invece dei controlli perimetrali
del sito, delle varie stazioni ferroviarie e degli aeroporti (Malpensa, Linate
e Orio).
“All’interno del sito il lavoro è simile a quello che svolgeremmo
in un qualunque centro commerciale – spiega il maresciallo Stefano Cageggi -.
Vigiliamo sulla struttura, sui mezzi che circolano dentro il sito espositivo di
notte e su tutte quelle esposizioni che si svolgono a sito chiuso. Non ci è mai
capitato nulla di strano e non ci sono padiglioni che creano più problemi di
altri”.
in un qualunque centro commerciale – spiega il maresciallo Stefano Cageggi -.
Vigiliamo sulla struttura, sui mezzi che circolano dentro il sito espositivo di
notte e su tutte quelle esposizioni che si svolgono a sito chiuso. Non ci è mai
capitato nulla di strano e non ci sono padiglioni che creano più problemi di
altri”.
Subito fuori dal perimetro di Expo sono attivi i militari guidati
dal colonnello comandante Luca Franchini, che controllano tutti gli automezzi
che entrano nell’area. “I controlli si svolgono in tre fasi – spiega -. Il
primo lo svolge il binomio cinofilo: il cane ricerca l’eventuale presenza di
esplosivi, armi o munizioni. Il secondo è di tipo chimico radiologico per
l’eventuale presenza di sostanze o minacce di questo tipo”. Se in questa
fase vengono rilevati oggetti sospetti, entra in gioco un team specialistico
Iedd (Improvised Explosive Device Disposal): personale altamente qualificato e
formato nel Centro di Eccellenza del Genio di Roma, che disarticola l’eventuale
ordigno con moderni robot ‘Wheelbarrow mk8 plus II’ e ‘Packbot 510’, utilizzati
anche il contesti operativi internazionali (Libano, Iraq, Afganistan).
dal colonnello comandante Luca Franchini, che controllano tutti gli automezzi
che entrano nell’area. “I controlli si svolgono in tre fasi – spiega -. Il
primo lo svolge il binomio cinofilo: il cane ricerca l’eventuale presenza di
esplosivi, armi o munizioni. Il secondo è di tipo chimico radiologico per
l’eventuale presenza di sostanze o minacce di questo tipo”. Se in questa
fase vengono rilevati oggetti sospetti, entra in gioco un team specialistico
Iedd (Improvised Explosive Device Disposal): personale altamente qualificato e
formato nel Centro di Eccellenza del Genio di Roma, che disarticola l’eventuale
ordigno con moderni robot ‘Wheelbarrow mk8 plus II’ e ‘Packbot 510’, utilizzati
anche il contesti operativi internazionali (Libano, Iraq, Afganistan).
“La
terza fase consiste nel controllo radiologico continua il colonnello -. Con uno
speciale automezzo si fa una lastra del contenuto del camion. Chi lavora al suo
interno è completamente schermato e non corre pericoli di essere contaminato
dalle radiazioni”. “Non abbiamo mai trovato nulla di pericoloso –
assicura il tenente Giuseppe Vaccaro, che ogni note effettua queste speciali
‘radiografie’ -. Ma controlliamo il 60-70% dei veicoli. Dobbiamo nascere col
dubbio, per poi verificare che tutto vada bene”.
terza fase consiste nel controllo radiologico continua il colonnello -. Con uno
speciale automezzo si fa una lastra del contenuto del camion. Chi lavora al suo
interno è completamente schermato e non corre pericoli di essere contaminato
dalle radiazioni”. “Non abbiamo mai trovato nulla di pericoloso –
assicura il tenente Giuseppe Vaccaro, che ogni note effettua queste speciali
‘radiografie’ -. Ma controlliamo il 60-70% dei veicoli. Dobbiamo nascere col
dubbio, per poi verificare che tutto vada bene”.