Polizia

Dall’ordine pubblico ai lavori in nero: la doppia vita dei “poliziotti imbianchini”. Denunciati 7 agenti

Un’organizzazione ben strutturata quella scoperta presso il V Reparto Mobile della Polizia di Torino, dove sette agenti sono finiti al centro di un’indagine per aver gestito un’attività parallela di lavori edili e manutenzione, utilizzando impropriamente mezzi e risorse dello Stato. Gli indagati, che ricoprono vari gradi dalla qualifica di agente a quella di sovrintendente, avrebbero alternato il servizio in uniforme a lavori di imbiancatura, giardinaggio e muratura.

L’inchiesta e le accuse

Le indagini, coordinate dal pm Giovanni Caspani e dall’aggiunto Enrica Gabetta, hanno preso il via nell’estate scorsa, ma le attività illecite risalirebbero al settembre 2022. Gli agenti devono rispondere di pesanti accuse: associazione a delinquere, peculato, truffa aggravata ai danni dello Stato, invasione di terreni e reati ambientali.

Le prove raccolte

Decisive per le indagini le videoriprese effettuate durante gli appostamenti, che documenterebbero l’utilizzo dei furgoni Ducato della polizia per il trasporto e lo smaltimento non autorizzato di macerie. Gli investigatori hanno anche raccolto materiale fotografico che testimonierebbe il conferimento illegale di rifiuti sia in discarica che nei locali del reparto.

Provvedimenti cautelari

Sebbene gli indagati siano attualmente a piede libero e non siano stati sospesi dal servizio, in via precauzionale è stato disposto il ritiro delle armi di ordinanza. Le perquisizioni effettuate ieri mattina presso la caserma Cesale di via Veglia mirano a raccogliere ulteriori elementi probatori.

Un danno all’immagine

La vicenda getta un’ombra inquietante sul Reparto Mobile, unità solitamente impiegata in servizi delicati come la gestione dell’ordine pubblico durante manifestazioni ed eventi di grande portata.

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