Difesa

Crosetto, ‘la Costituzione ci vieta l’uso di armi in Russia’

Ogni Stato ha le sue leggi, la sua Costituzione.

L’applicazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione ci impone dei caveat rispetto all’utilizzo delle armi che diamo all’Ucraina: devono essere necessariamente usate per la difesa dell’Ucraina, che significa anche colpire i russi in Ucraina, ma non possono essere utilizzate nel territorio di un altro Paese.

E’ la mia opinione, condivisa dalla premier e dal ministro Tajani, perchè parliamo di cose senza precedenti nella nostra storia”.
Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo al convegno nazionale dei Giovani imprenditori di Confindustria in corso a Rapallo.

A tutt’oggi, la posizione italiana è chiara. L’importante è dare aiuti per difendersi all’Ucraina, e negli ultimi mesi ciò è mancato”, anche perchè “l’economia russa si è trasformata in un’economia di guerra molto più velocemente di quelle europee”. Secondo il ministro “la guerra si ferma quando la Russia per almeno un giorno si ferma e non l’hanno fatto nemmeno per un minuto”. Sul tavolo di pace in Svizzera, cui la Russia non parteciperà, Crosetto sottolinea come “nulla va lasciato intentato, la speranza va coltivata anche quando sembra morta. Ho sempre detto che dobbiamo tenere aperti i canali per la pace, in questo momento c’è una nazione piegata e un popolo distrutto”. Ecco perchè “dobbiamo ripristinare l’idea che il diritto internazionale ha uno scopo, altrimenti vince il più forte. Noi abbiamo tutto il diritto a far vincere il diritto internazionale, l’Italia sta contrastando la legge del più forte”. All’interno di un nuovo ordine globale, prosegue Crosetto, “la parte difesa e sicurezza è la precondizione per contare”.

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