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Cosa prevedono le maggiori tutele per le forze di polizia previste dagli emendamenti al decreto sicurezza

Sono state presentate in Commissione diverse proposte emendative al disegno di legge sulla sicurezza (primi firmatari Igor Iezzi e Laura Ravetto della Lega) volte a introdurre nuove garanzie e tutele per gli appartenenti alle forze dell’ordine sottoposti a indagini per fatti commessi durante il servizio. Vediamo nel dettaglio i contenuti delle modifiche proposte al testo.

Procedimento speciale per l’uso di armi da parte della polizia

Un emendamento propone di inserire nel codice di procedura penale un nuovo articolo 335-bis, che disciplina uno speciale procedimento per i fatti commessi da agenti e ufficiali di polizia relativi all’uso di armi o mezzi di coercizione fisica durante il servizio.

In tali casi, il procuratore generale presso la Corte d’Appello aprirebbe un fascicolo e l’Avvocatura dello Stato farebbe subito accertamenti sulla legittimità dell’azione, verificando il rispetto dei protocolli sull’uso della forza. Se ritiene che il fatto non sussista come reato, il pg chiude il procedimento. Altrimenti procede con l’azione penale.

L’obiettivo è quello di creare una corsia preferenziale per valutare rapidamente la legittimità dell’operato degli agenti in relazione ai protocolli, senza gravare su indagini lunghe.

Rimborsi per spese legali

Un altro emendamento va a modificare l’art.12 del DPR 39/2018, che regola il patrocinio legale per gli appartenenti alle forze dell’ordine sotto indagine per fatti di servizio.

In particolare, si prevede che agli agenti indagati che scelgono un difensore di fiducia possa essere anticipata dall’amministrazione una somma fino a 30.000 euro per le spese legali, salvo poi rivalersi in caso di accertamento di dolo. Un aumento rilevante rispetto ai precedenti massimali.

Viene esteso il rimborso anche al personale convenuto in cause civili e amministrative per fatti inerenti al servizio. L’obiettivo è garantire un’adeguata difesa legale agli operatori di polizia per vicende giudiziarie legate al lavoro.

Uso legittimo delle armi

Un emendamento interviene poi sugli articoli del codice penale che regolano l’uso legittimo delle armi e gli altri mezzi di coercizione fisica da parte degli agenti.

In particolare, si prevede che tale uso è consentito per adempiere ai doveri d’ufficio e non è punibile se necessario per respingere violenze o impedire gravi delitti, purché siano rispettati i protocolli operativi previsti.

Viene quindi valorizzato il rispetto delle procedure e raccomandazioni di servizio che disciplinano l’uso della forza. Inoltre, si esclude la punibilità per colpa lieve se si è agito nei limiti dell’uso legittimo delle armi.

Rimborso spese legali in caso di proscioglimento

Infine, un emendamento al Testo Unico sulle Spese di Giustizia prevede un nuovo caso di liquidazione delle spese legali a favore degli appartenenti alle forze dell’ordine.

In particolare, se l’operatore viene prosciolto o archiviato per fatti commessi nell’esercizio delle funzioni, rientranti nella legittima difesa o nell’uso legittimo di armi, ha diritto al rimborso delle spese legali da parte dello Stato.

Una tutela retroattiva, volta a coprire anche vicende già concluse con formula pienamente liberatoria.

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