CONTRORDINE DEL MINISTERO DELLA DIFESA: STOP A MILITARI SU NAVI MERCANTILI
Contrordine: dopo 4 anni i militari italiani scendono dai mercantili
che incrociano nelle rotte a rischio pirati. La decisione è stata
illustrata oggi in Parlamento dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che
ha anche annunciato lo stop alla partecipazione italiana alla missione
antipirateria Nato ‘Ocean Shield’.
che incrociano nelle rotte a rischio pirati. La decisione è stata
illustrata oggi in Parlamento dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che
ha anche annunciato lo stop alla partecipazione italiana alla missione
antipirateria Nato ‘Ocean Shield’.
Due misure chiaramente legate alla
interminabile vicenda dei due marò. Che il ministro egli Esteri, Paolo
Gentiloni, ha definito “inaccettabile”: una soluzione va trovata “a breve”. Il
titolare della Farnesina ha informato di aver nuovamente sollecitato un
intervento del segretario generale dell’Onu e Ban Ki-moon si “è riservato di
farlo nelle prossime settimane”.
interminabile vicenda dei due marò. Che il ministro egli Esteri, Paolo
Gentiloni, ha definito “inaccettabile”: una soluzione va trovata “a breve”. Il
titolare della Farnesina ha informato di aver nuovamente sollecitato un
intervento del segretario generale dell’Onu e Ban Ki-moon si “è riservato di
farlo nelle prossime settimane”.
E’ l’ottobre del 2011 quando l’allora ministro della Difesa Ignazio La
Russa sigla con Confitarma un protocollo d’intesa che prevede la presenza sui
mercantili italiani dei fucilieri di Marina per contrastare i pirati. In quel
periodo gli attacchi alle navi commerciali nelle acque del Golfo di Aden sono
all’ordine del giorno. Pochi mesi dopo, nel febbraio 2012, scoppia il caso
Marò. I fucilieri del Reggimento San Marco Massimiliano Latorre e Salvatore
Girone, imbarcati sulla petroliera Enrica Lexie, vengono fermati in India con
l’accusa di aver ucciso due pescatori, scambiati per pirati. E’ l’inizio di un
intricato pasticcio giudiziario-diplomatico tra Italia ed India, non ancora
risolto. Da allora in diversi avevano chiesto di interrompere l’invio dei
militari sulle navi civili per evitare problemi analoghi.
Russa sigla con Confitarma un protocollo d’intesa che prevede la presenza sui
mercantili italiani dei fucilieri di Marina per contrastare i pirati. In quel
periodo gli attacchi alle navi commerciali nelle acque del Golfo di Aden sono
all’ordine del giorno. Pochi mesi dopo, nel febbraio 2012, scoppia il caso
Marò. I fucilieri del Reggimento San Marco Massimiliano Latorre e Salvatore
Girone, imbarcati sulla petroliera Enrica Lexie, vengono fermati in India con
l’accusa di aver ucciso due pescatori, scambiati per pirati. E’ l’inizio di un
intricato pasticcio giudiziario-diplomatico tra Italia ed India, non ancora
risolto. Da allora in diversi avevano chiesto di interrompere l’invio dei
militari sulle navi civili per evitare problemi analoghi.
Oggi la comunicazione del ministro. Lo stop, ha riferito Pinotti, è stato
deciso “considerata la diminuzione degli attacchi dei pirati negli ultimi
mesi, nonché l’ormai avvenuto perfezionamento delle procedure che
consentono di ricorrere alla difesa dei mercantili con squadre fornite da
compagnie private di sicurezza. Pertanto, l’attività dei Nuclei militari è già
ora in via di riduzione e provvederemo nei prossimi mesi a chiuderla, anche
mediante la modifica delle disposizioni normative che l’avevano avviata”.
deciso “considerata la diminuzione degli attacchi dei pirati negli ultimi
mesi, nonché l’ormai avvenuto perfezionamento delle procedure che
consentono di ricorrere alla difesa dei mercantili con squadre fornite da
compagnie private di sicurezza. Pertanto, l’attività dei Nuclei militari è già
ora in via di riduzione e provvederemo nei prossimi mesi a chiuderla, anche
mediante la modifica delle disposizioni normative che l’avevano avviata”.
Contestualmente c’è il ritiro dalla missione antipirateria Nato, dopo che
il Governo ha valutato le richieste del Parlamento di riesaminare, ha osservato
il ministro, “la nostra partecipazione alle attività di contrasto in relazione
allo sviluppo nella vicenda dei Fucilieri di Marina”. L’Italia fornisce uomini
e mezzi a due missioni: Atalanta dell’Unione Europea e Ocean Shield della Nato.
La partecipazione alla prima continuerà, ha indicato Pinotti, “considerata la
perdurante necessità di assicurare un’adeguata protezione al nostro naviglio
mercantile””, nonchè per la “risoluzione approvata dal Parlamento europeo lo
scorso 15 gennaio, con la quale si chiede di rimpatriare i due militari
italiani”. La missione Nato proseguirà invece senza l’apporto nazionale.
il Governo ha valutato le richieste del Parlamento di riesaminare, ha osservato
il ministro, “la nostra partecipazione alle attività di contrasto in relazione
allo sviluppo nella vicenda dei Fucilieri di Marina”. L’Italia fornisce uomini
e mezzi a due missioni: Atalanta dell’Unione Europea e Ocean Shield della Nato.
La partecipazione alla prima continuerà, ha indicato Pinotti, “considerata la
perdurante necessità di assicurare un’adeguata protezione al nostro naviglio
mercantile””, nonchè per la “risoluzione approvata dal Parlamento europeo lo
scorso 15 gennaio, con la quale si chiede di rimpatriare i due militari
italiani”. La missione Nato proseguirà invece senza l’apporto nazionale.
Critiche arrivano comunque dall’opposizione. “Insufficienti dichiarazioni
Gentiloni e Pinotti: il Governo informi al più presto il Parlamento sulle
trattative in corso con l’India”, dice Elio Vito (Forza Italia). “Caso marò una
vergogna. Roberta Pinotti risparmi il fiato. Governo chieda scusa
#riportiamoliacasa”, scrive in un tweet il gruppo M5S alla Camera.
Gentiloni e Pinotti: il Governo informi al più presto il Parlamento sulle
trattative in corso con l’India”, dice Elio Vito (Forza Italia). “Caso marò una
vergogna. Roberta Pinotti risparmi il fiato. Governo chieda scusa
#riportiamoliacasa”, scrive in un tweet il gruppo M5S alla Camera.