Contratto statali, pronto il rinnovo del contratto di lavoro: aumento di 100 euro al mese
Sarà di circa 100 euro lordi al mese l’aumento medio dello stipendio dei dipendenti pubblici che dovrebbe arrivare con il rinnovo del contratto, ancora in fase di definizione. La stima arriva dall’Aran, l’Agenzia che rappresenta lo Stato come datore di lavoro nel settore della pubblica amministrazione.
L’Agenzia che segue in rappresentanza del Governo la contrattazione nella P.a, ha sottolineato come con la legge di Bilancio per il 2020 le risorse appostate sul rinnovo sforino i 3,4 miliardi. Ma in manovra compaiono solo gli stanziamenti per gli incrementi dei settori statali, dai ministeri alla scuola. Al resto, enti locali e sanità, devono provvedere Comuni e Regioni con i loro budget.
Ecco che l’ammontare complessivo necessario ad alimentare la tornata contrattuale 2019-2021, sommando tutto, anche le disponibilità per le forze dell’ordine, è di 6 miliardi di euro. Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, spiega che in questo modo l’incremento assicurato sarebbe «lievemente superiore al precedente», quello relativo al trenino 2016-2018 (+3,48%). Nel corso della presentazione del Rapporto sulle retribuzioni nel pubblico impiego è stata ricordata anche la richiesta dei sindacati, arrivata giusto ieri, per innalzare lo stanziamento per i rinnovi di altri 1,5 miliardi di euro. Aggiunta che farebbe salire l’aumento medio pro-capite a circa, si stima, 125 euro medi mensili lordi.
Il ministro per la Pa Fabiana Dadone non ha perso l’occasione per rimarcare l’entità delle somme stanziate in finanziaria lanciando una stoccata ai sindacati, invitandoli al dialogo, in vista della prossima tornata contrattuale e dell’incontro del 19 febbraio per la firma di un memorandum. “Sedersi al tavolo e dialogare vuol dire provare a migliorare ancora le condizioni dei rinnovi contrattuali, ma – avverte Dadone – il confronto deve anche impegnare tutti a far fruttare al meglio la ragguardevole dote che abbiamo stanziato. Lavoriamo assieme per rilanciare davvero la macchina dello Stato”. Il ministro ha così risposto alle recenti esternazioni dei sindacati che hanno minacciato di non sedersi al tavolo della trattativa se non ci saranno risorse adeguate, ovvero altri 1,5 miliardi.