Continua l’avvicendarsi dei Vice Comandanti dell’Arma, Luongo subentra a Galletta
In mattinata si è svolta presso il Comando generale dei carabinieri la cerimonia di avvicendamento nella carica di vice comandante generale dell’Arma fra il generale di corpo d’armata Riccardo Galletta e il generale di corpo d’armata Salvatore Luongo, che gli subentra e ricopre anche l’incarico di comandante interregionale carabinieri Podgora.
Presente il Generale Teo Luzi
La cerimonia è stata celebrata alla presenza del comandante generale, Teo Luzi .
In precedenza Galletta e Luongo avevano reso omaggio ai caduti deponendo una corona di alloro al sacrario del museo storico dell’Arma.
Il Vice Comandante è ancora una figura sostenibile?
La cerimonia di avvicendamento nel ruolo di vice comandante generale dell’Arma dei Carabinieri ci ricorda ancora una volta quanto questa carica sia ormai obsoleta e costosa per le casse dello Stato. Istituita originariamente quando il Comandante Generale proveniva dall’Esercito, per dare una rappresentanza (e un indennità) ai vertici anche all’Arma dei Carabinieri, oggi non avrebbe più molto senso di esistere soprattutto in costanza della Speciale Indennità Pensionabile.
Cosa è la SIP?
La SIP è quell’emolumento in busta paga – pari a circa 4.800 euro netti in più al mese – che viene concesso al Vice Comandante Generale dell’Arma.
La SIP non viene corrisposta solo per il periodo di ausiliaria dell’Ufficiale – un periodo pari a cinque anni dopo aver lasciato il servizio durante i quali l’Ufficiale può essere richiamato in servizio dall’Arma – in quanto l’indennità poi entra a far parte dell’assegno pensionistico portando quest’ultimo a circa 14mila euro lordi mensili.
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Da Gottardo in poi i comandanti sono generali dei carabinieri
Da quando il Generale Gottardo ricoprì per primo il ruolo di Comandante Generale provenendo dai ranghi dell’Arma stessa, tutti i successori sono stati scelti al suo interno. Non c’è più, quindi, l’esigenza di avere una figura che rappresenti i Carabinieri r che percepisca la SIP che gia percepisce il Comandante.
Eppure, la figura del Vice Comandante Generale continuano a spettare , che gravano inutilmente sulle casse dello Stato. Già nel 2013 la Corte dei Conti intervenne per denunciare l’anomalia, ma nulla è cambiato.
Forse è arrivato il momento di fare una scelta coerente: o si torna alla tradizione di un Comandante Generale scelto dall’Esercito, ipotesi che piacerebbe a molti per mettere fine alle lotte interne per la scalata ai vertici, oppure è giunto il tempo di eliminare definitivamente questa figura e guardare al futuro.
I cittadini, in un periodo di ristrettezze economiche, difficilmente possono comprendere spese così ingenti per mantenere cariche onorifiche e diritti acquisiti che hanno perso ogni motivazione originaria. Sarebbe un gesto apprezzato di buon senso e lungimiranza prendere una decisione coerente in merito, la politica dimostri di saper ascoltare questa richiesta.