Congedo Mestruale, la proposta di UNARMA per le donne in divisa
Sono 18 mila le unità di personale militare femminile tra Forze Armate, Carabinieri e capitanerie di porto. Le donne in divisa oggi corrispondono a oltre il 6% del totale del personale militare, numeri che per UNARMA non sono una minoranza invisibile, ma a una realtà che abbiamo il dovere di tutelare in tutte le sue fragilità e diritti. Tra questi, anche la sensibilizzazione e tutela lavorativa in periodi particolarmente invalidanti per le nostre colleghe.
UNARMA ha appreso dai mass media dell’imminente approvazione, da parte del Governo spagnolo, di una Legge “apripista” a tutela delle donne lavoratrici che istituirebbe il congedo mestruale di tre giorni al mese.
La norma prevede che il permesso sia concesso solamente se certificato dal medico e decorrerebbe, fin dal primo giorno e per la durata necessaria, solo nel caso di una precisa sindrome certificata e accertata da un medico. Una norma oggettiva, che prescinde dal genere di appartenenza e interverrebbe solo in caso di disturbo certificato, per tutte quelle donne che vivono periodi debilitanti, con forti crampi e altri sintomi come nausea, vertigini e vomito.
L’auspicio di questa UNARMA è che la nuova normativa spagnola, così innovativa e “dalla parte delle donne’, possa ridare “slancio” al tema anche in Italia: da 6 anni il Paese attende infatti l’approvazione della legge sulla dismenorrea, proposta il 27 giugno 2016 su iniziativa delle deputate Mura, Sbrollini, Iacono e Rubinato e discussa alla Camera. Da allora è ferma lì.
CONGEDO MESTRUALE: ITALIA ED EUROPA A CONFRONTO
In Europa, il congedo mestruale non è previsto dalla legge di nessuno Stato. Bisogna aspettare il 2016 perché la legge sulla dismenorrea sia proposta e discussa alla Camera. una norma sul tema, mai approvata, come sovente, purtroppo, accade con le ottime proposte.
Come ricordato dalla deputata Sbrollini però: “Le donne che soffrono di dismenorrea, ossia i dolori mestruali, sono fra il 60 e l’80%, la maggior parte ne soffre occasionalmente o in modo sopportabile, ma c’è un consistente 10-15% che lo subisce in forma grave, per questo non possiamo abbandonarle”.
“Come possono le donne delle Forze dell’Ordine prendersi cura della sicurezza del Paese, se lo Stato italiano per prima non le tutela nei loro diritti?” – commenta UNARMA – “Ricordiamo che la misura è già presente in alcuni Stati asiatici, tra cui il Giappone, la Corea del Sud e Zambia. Perché l’Italia dev’essere un fanalino di coda?”.
LA PROPOSTA DI UNARMA PER LE DONNE IN DIVISA
“Forse la ‘politica’ ha paura dell’accoglimento in Italia di questa norma di civiltà” – commenta UNARMA– “Perché dobbiamo sembrare un paese retrogrado, culturalmente arrestato e discriminate? Noi di UNARMA crediamo che il popolo italiano non meriti questa nomea, piuttosto sono i nostri rappresentati politici a non avere la ‘forza’ per abbracciare certe norme di civiltà. Chiediamo a gran voce che il testo di legge sia approvato celermente in Parlamento, suggeriamo inoltre che il Ministero della Difesa possa accogliere la nostra richiesta, promuovendo una rapida approvazione della legge presentata nel 2016 relativa al congedo mestruale di tre giorni al mese”.