Confronto tra sindacati e comando generale dell’arma. Unarma: “assenti per scelta, ignorati all’occorrenza”
“Siamo in prima linea da anni sui diritti sindacali, la legge la conosciamo fin troppo bene e non abbiamo bisogno di incontri introduttivi”. Così Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, ha spiegato a Infodifesa le ragioni per cui il sindacato di categoria, il più antico dell’Arma dei Carabinieri, ha declinato l’invito all’incontro organizzato dal Comandante generale Teo Luzi con tutti i sindacati in seno all’Arma dei Carabinieri, svolto il 25 maggio.
“Il nostro è stato un atto di protesta: nonostante le molteplici istanze che abbiamo posto al Comando su tematiche importanti per il benessere personale, le stesse non hanno mai avuto un seguito”. Se UNARMA ha scelto di soprassedere all’incontro, c’è però un episodio pregresso in cui la sua presenza non è stata ritenuta opportuna. “Stavolta siamo assenti per scelta, ma siamo stati anche ignorati all’occorrenza. Il 5 giugno ci sarà la festa dell’Arma ma nessun segretario di UNARMA sarà presente perché non invitato” – prosegue Nicolosi –“Al contrario sono stati invitati i soli delegati della rappresentanza militare. Non sappiamo le ragioni di questa scelta, ma ribadiamo che non siamo una sigla sindacale di serie B. Sono tutte queste le ragioni che ci hanno portato a declinare l’invito del Comandante generale a un incontro introduttivo, altrimenti saremmo stati in prima fila come facciamo da 30 anni per il benessere dei nostri colleghi Carabinieri”.
C’è poi la questione sui decreti attuativi. Nel comunicato stampa ufficiale del Comando Generale si parla ancora di decreti attuativi ma, come spiega il segretario generale di UNARMA, “In realtà i decreti attuativi sono rimandati solo su alcuni articoli della legge che riguardano soprattutto i distacchi e le quote sindacali, non alla legge nella sua interezza. A nostro modesto parere crediamo che ci sia la volontà di allungare ancora il brodo per aiutare i delegati della rappresentanza militare a sopravvivere” – prosegue Nicolosi – “UNARMA sopravvive invece solo in funzione dei suoi iscritti, non per strappare selfie al comandante generale o con qualsiasi alto ufficiale. Foto di rito o pacche sulla spalla non ci interessano, le lasciamo agli altri”.