CONCORSI 100 +300 ALLIEVI AGENTI DI POLIZIA PENITENZIARIA: FUORI TEMPO MASSIMO PER TUTTE LE NUOVE ASSUNZIONI NEL CORPO
L’avevamo previsto e altro che, come dicevano, pubblicazione o annullamento delle prove il 3 giugno e Commissione di inchiesta al Ministero della Giustizia, in attesa del parere dell’Avvocatura dello Stato, il mese di sospensione ormai trascorso nella pubblicazione degli esiti delle prove tenute il 20 aprile per le donne e il 21 e 22 aprile per gli uomini, dei concorsi per 100 allieve agenti e per 300 allievi agenti di Polizia Penitenziaria, avrebbe vanificato del tutto la possibilità di avere nuove assunzioni nel Corpo di Polizia Penitenziaria per il 2016 e persino, in caso di annullamento, per l’effettuazione nell’anno di nuove prove selettive.
Basta fare due conti per rendersene conto: ferie estive comprese, una nuova gara d’appalto, una nuova banca dati, la pubblicazione e un nuovo periodo di consultazione e studio per gli interessati, prove e pubblicazione delle stesse non prima di gennaio-febbraio 2017.
Per tale motivo, avevano provato a chiedere di salvare, almeno, il concorso femminile, stante l’assoluta assenza di irregolarità in quella sessione (del 20 aprile 2016) comprovata dall’assenza di interventi della sorveglianza che, neanche a dirlo, era la stessa del successivo concorso maschile.
Così avremmo potuto ottenere entro l’anno il corso delle 100 agenti che nei successivi sei mesi sarebbero potute entrare in servizio attivo nelle carceri sul territorio e fatta salva la facoltà per le altre concorrenti di ricorrere presso le sedi giurisdizionalmente competenti, se ritenuto.
Ma al Dap fino al più alto vertice Santi Consolo, dicono a seguito strumentali affermazioni di sedicenti concorrenti femminili sui vari forum (a cui sarebbero seguite altrettante querele), le responsabilità non si assumono neanche quando è possibile assumerle nel più generale interesse della Collettività e nel caso di specie della Polizia Penitenziaria e della funzionalità delle infrastrutture penitenziaria, nonostante il fatto che un parere all’Avvocatura dello Stato, favorevole o sfavorevole all’annullamento delle prove, non esima e non salvi l’Amministrazione da successivi ricorsi, da invalidazioni e da richieste di risarcimento che invariabilmente perverrebbero.
Ma può accadere persino di più nell’attuale Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, perché se le procedure per il concorso dei 100 + 300 allievi agenti possono considerarsi già autorizzate, reiterabili nel 2017 e quindi estranee al restringimento degli organici imposto dalla Legge Madia (con cui la Polizia Penitenziaria perderà più di 5.000 unità) non altrettanto potrebbe accadere per le altre assunzioni nel Ruolo degli Agenti-Assistenti il cui organico è fortemente in soprannumero, ivi comprese quelle che si auspicano e che sono tutt’altro che alternative al concorso indicato (anche se qualche Sigla continua a far credere/sostenere il contrario) per l’assunzione di 800 idonei dei concorsi degli anni precedenti, come da proposta del Dap dall’esito assai incerto.
In conclusione, nella più negativa ma non improbabile ipotesi, potrebbe accadere che il concorso dei 100 + 300 resti bloccato per molto tempo e ben oltre il 2017, in ragione di dubbie decisioni da parte del Dap motivo di un contenzioso serrato e quanto mai improduttivo, di conseguenza nuovi concorsi pubblici non se ne potrebbero fare e nel contempo, per esubero dell’organico del Ruolo, non si assumerebbero neanche gli idonei non vincitori dei precedenti concorsi almeno fino a quando non ci dovessero liberare nuovi posti (per pensionamenti e per concorsi interni ai ruoli superiori).
La responsabilità di tutto questa grande confusione, ovviamente, non sarebbe nè degli idonei non vincitori nè dei concorrenti al concorso che onestamente hanno affrontato le prove, ma di una amministrazione che non sa più e da tempo individuare esigenze e obiettivi del proprio lavoro, del tutto in danno della Polizia Penitenziaria in crescente impoverimento di risorse.
Leo Beneduci sgo
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