Comandante Alfa: “Siamo in guerra”. Arma e Ministro della Difesa condannano la lettera del fondatore del GIS
Non posso più tacere, la rabbia e il dolore sono forti e non voglio e non devo più contenerli. Siamo un paese in emergenza, in guerra. Sì in guerra, i decreti non servono più a nulla, sono confusi, servono a indebolirci e non a rinforzarci. Sono pallottole al sale quando metaforicamente servirebbero quelle vere”. Lo afferma, in una lettera pubblicata anche sui social, il comandante Alfa, nome in codice per nascondere la sua vera identità, fondatore dei gruppi speciali del Gis, le teste di cuoio dei carabinieri, sull’emergenza coronavirus, aggiungendo che questo “è il momento dell’unità, quella vera, per il bene comune”.
“Dove siete tutti voi politici salvatori del popolo, dove siete nascosti, con i vostri sorrisi, i proclami e i video ipocriti e inopportuni – chiede il comandante Alfa – Dove sono le signore con le gambe accavallate che spopolavano in tv difendendo o attaccando a destra e a manca? Dove siete voi che salendo sulle navi pirata avete incensato e legittimato l’aggressione ai nostri militari della Guardia di Finanza. Dove sono le sardine e i centri sociali sempre pronti a scendere in piazza contro e mai per?”.
“Prendete le vostre mascherine, mettetevi una tuta da palombaro e correte a supportare e portare vicinanza ai soldati in prima linea – continua – Sanitari, militari, autotrasportatori, operatori del commercio, volontari e tanti altri che rischiano la vita per tutti noi e anche per voi. Il parlamento è chiuso? Vi riunite due volte a settimana? Siamo in guerra e voi vi nascondete come topi? No, non possiamo accettarlo“. “Questa volta la misura è colma, penso a coloro che stanno rischiando e combattendo con pochissime armi, a volte addirittura senza. Un popolo si riconosce da chi lo rappresenta, ma io in questo momento non vedo nessuno”, osserva.
“Chiudete tutto, lasciando aperti i servizi essenziali per la sopravvivenza, garantendo agli operatori la tutela adeguata – aggiunge il comandante Alfa – Schierate l’esercito, istituite il coprifuoco, chiudete i confini, i porti, sigillate il nostro paese all’Europa che ci ha lasciati soli e che ci ha presi in giro senza che nessuno dei nostri governati ci abbia difesi”. “Siamo eccellenza in tutti i campi, cultura, sanità, intelligence, militare e voi a colpi di decreti a puntate, peraltro confusi e spesso impraticabili, chiusi nelle vostre dimore, nei vostri agi non date l’esempio”, aggiunge.
“Non ho sentito né letto un sacrificio da parte vostra, la rinuncia ai vostri benefici.. dove sono i vostri sacrifici? – prosegue – Li devono fare sempre i soliti? Prendete in giro artigiani, piccoli imprenditori, gente che fa fatica ad andare avanti e voi che fate per aiutarli a sopravvivere? Spostate la data delle tasse? Ma come ragionate? Come pensate che riusciranno a pagare se sono chiusi e lo saranno ancora per molto senza avere guadagni? Vergogna!”. “Un premier non eletto che si presenta con la bandiera europea in bella vista e non con il tricolore per il quale tanto sangue è stato versato dai nostri padri mi strazia – osserva – Ora scoprite tutti di essere italiani a parole, fumo negli occhi per chi muore ogni giorno, ogni ora, ogni minuto da solo, senza il conforto di un familiare”.
“Quanti muoiono a casa? Quanti infettati tra i sanitari, le forze dell’ordine e nel settore commerciale? Siete tutti responsabili di questa che assume i contorni di una strage senza uguali dal dopoguerra”, sottolinea. “Già la guerra, quella che ho visto con i miei occhi in terre straniere e che mai avrei pensato di poter rivivere nel mio Paese – afferma ancora il comandante Alfa – È il momento dell’unità? Allora ascoltate tutti, munitevi di mascherine e tute e fate squadra, insieme si diventa invincibili. Per il bene del paese mostrate umiltà e collaborazione con tutti. Ognuno può dare un consiglio e un supporto anche se non riveste lo stesso colore politico. È il momento dell’unità, quella vera, per il bene comune – conclude – Molti di coloro che attualmente sono al governo non sono stati eletti dal popolo. Siamo mica in dittatura? Cosa mi sono perso? Basta, ora urlo forte il mio dolore, prima che sia troppo tardi. Ma forse lo è, obbligate la gente a stare a casa in ogni modo possibile, correre e andare al mare deve diventare in questo momento di emergenza un reato, o siamo tutti assassini”.
Ha destato polemiche la lunga lettera che il comandante Alfa, ex fondatore dei Gis dei carabinieri, lontano dall’Arma perché in pensione da anni, ha postato sui social. Una lettera durissima che a qualcuno ha fatto addirittura gridare al golpe. In serata, l’Arma dei Carabinieri ha fatto trapelare che sta valutando la possibilità di adottare “provvedimenti nei confronti del militare che è in quiescenza da tempo”. Lo stesso ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha definito le parole del comandante Alfa ”gravissime e inaudite. Le condanno con tutta la forza, pur se pronunciate da chi è in congedo da anni. Le forze armate -continua Guerini- sono presidio a servizio del paese e delle sue istituzioni democratiche. Come anche in questa emergenza stanno dimostrando”.