CASO MAGHERINI, CARABINIERI ASSOLTI PERCHÈ LA MORTE NON ERA PREVEDIBILE
Per la Cassazione, che ha assolto i tre militari, le forze dell’ordine non avevano le competenze specifiche in materia di arresto di persone in stato di delirio eccitatorio da cocaina.
La morte di Riccardo Magherini – l’ex calciatore morto in strada a Firenze il 3 marzo 2014 per arresto cardiocircolatorio dopo essere stato ammanettato e messo prono dai carabinieri mentre era “in delirio eccitatorio” per “intossicazione da cocaina”- non era “prevedibile, perchè le forze dell’ordine non avevano le competenze specifiche in materia” di arresto di persone in tale stato.
Così la Cassazione spiega perchè, meno di due settimane fa ha assolto i tre carabinieri imputati per del decesso. Nell’agire dei rappresentanti delle forze dell’ordine intervenuti a fermare Riccardo Magherini, “si registra” un “solo atto violento non giustificato”, i due calci sferratigli quando era già a terra – e “contenuto” dai quattro carabinieri – dal militare Vincenzo Corni.
Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni dell’assoluzione dei tre carabinieri accusati di omicidio colposo per la morte dell’ex calciatore fiorentino. In primo grado i tre carabinieri erano stati condannati – dal Tribunale di Firenze, il 13 luglio 2016 – a sette mesi di reclusione ciascuno il maresciallo Stefano Castellano e l’appuntato Agostino Della Porta, a otto mesi l’appuntato Vincenzo Corni. Erano invece stati assolti un quarto carabiniere, Davide Ascenzi, e gli operatori del 118 (Claudia Matta, Janeta Mitea e Maurizio Perini)- arrivati per prestare soccorso a Magherini che giaceva rantolante e allertati dai carabinieri che avevano chiesto un’ambulanza con un medico per sedare l’ex calciatore che ritenevano pericoloso. In seguito, la Corte di Appello fiorentina, il 19 ottobre 2017, confermò le condanne e accogliendo in parte il reclamo delle parti civili, elevò il risarcimento per i familiari della vittima, tra i quali il piccolo figlioletto. (di Giulia Baldi per Rai News)