Carabinieri

Caso Hjorth: La benda non era reato, assolto Maresciallo dei carabinieri

La Corte d’Appello di Roma ha depositato oggi le motivazioni che confermano l’assoluzione del maresciallo Fabio Manganaro dall’accusa di misura di rigore non consentita dalla legge. Il caso, che risale all’estate 2019, riguarda l’applicazione di una benda sugli occhi di Natale Hjorth, uno degli americani condannati per l’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega.

Secondo i giudici, la condotta di Manganaro “non è stata accompagnata dalla coscienza e volontà di realizzare una condotta criminosa”. Al contrario, l’azione è stata interpretata come un tentativo di “proteggere l’integrità fisica e psichica di Hjorth” e di “riportarlo alla calma” per consentire lo svolgimento degli atti di polizia giudiziaria.

La Corte ha sottolineato che la decisione di bendare Hjorth è stata presa “nell’immediatezza” e “non programmata”, utilizzando un foulard casualmente presente nella stanza. Inoltre, la durata del bendaggio è stata considerata limitata, anche se non determinabile con precisione.

I giudici hanno riconosciuto la complessità della situazione in cui si è trovato Manganaro, costretto a prendere “decisioni immediate importanti” senza il supporto delle gerarchie superiori o la possibilità di consultarsi con i colleghi.

L’avvocato difensore di Manganaro, ha espresso grande soddisfazione per la sentenza, definendola una “giustizia resa” dopo “gravi errori della Procura e del Tribunale”. Il legale ha chiesto all’Arma dei Carabinieri di annullare la sanzione disciplinare inflitta a Manganaro e di reintegrarlo nei servizi operativi.

La decisione della Corte d’Appello pone fine a una vicenda che aveva suscitato immediate reazioni nel mondo politico e militare, inclusa una condanna da parte dell’allora premier Giuseppe Conte. Ora, con queste motivazioni, si chiude un capitolo controverso della cronaca giudiziaria italiana, riabilitando l’operato del maresciallo Manganaro in una situazione di estrema delicatezza e complessità.

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