Carabinieri: tornano la Grande Uniforme Speciale e il ponte di sciabole nei matrimoni, ma con regole precise
Nel giugno 2024, il Comando generale dell’Arma aveva imposto un divieto sull’uso della Grande Uniforme Speciale (G.U.S.) durante le cerimonie nuziali e le unioni civili dei militari. Questa decisione aveva suscitato discussioni tra i membri delle APCSM, le associazioni professionali a carattere sindacale tra militari. Tuttavia, con una recente nota ufficiale, l’Arma ha aggiornato la normativa, prevedendo nuove regole che entreranno in vigore il 31 marzo 2025.
L’uso della divisa nei matrimoni militari
Secondo le nuove direttive, i militari potranno indossare la G.U.S. esclusivamente nella fase cerimoniale del matrimonio o dell’unione civile, previa autorizzazione del Comandante di Corpo. Questo provvedimento nasce dalla necessità di conciliare il valore simbolico dell’uniforme con la regolamentazione delle cerimonie ufficiali.
L’uso dell’uniforme sarà disciplinato in conformità con le disposizioni del Ministero della Difesa, evitando interpretazioni soggettive e garantendo il rispetto delle norme militari.
Regolamentazione del “ponte di sciabole”
Un altro punto chiave delle nuove disposizioni riguarda il tradizionale “ponte di sciabole”. Questa cerimonia, tipica dei matrimoni militari, prevede che i colleghi del militare sposo sollevino le sciabole formando un arco sotto il quale passano gli sposi. La nuova normativa stabilisce precise modalità esecutive per garantire uniformità e sicurezza durante l’evento.
Secondo le indicazioni dell’Ufficio Cerimoniale dello Stato Maggiore, la partecipazione dei commilitoni dovrà avvenire nel rispetto delle procedure previste. Queste norme mirano a preservare il decoro della cerimonia e a evitare interpretazioni difformi.
L’entrata in vigore e le implicazioni
Le nuove regole saranno effettive dal 31 marzo 2025, segnando un’evoluzione nella regolamentazione delle cerimonie militari. L’aggiornamento delle disposizioni risponde all’esigenza di un equilibrio tra tradizione e disciplina, assicurando che ogni evento sia svolto con il massimo rispetto delle norme istituzionali.
L’adeguamento normativo è stato accolto positivamente dalle APCSM, che hanno evidenziato come la chiarezza delle regole possa migliorare la gestione delle cerimonie.
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