Carabinieri sul piede di guerra: straordinari tagliati per la truppa, nessun taglio per gli ufficiali
Roma – Cresce il malcontento tra i Carabinieri della Legione Lazio a causa dell’iniqua attribuzione delle ore di straordinario, una condizione che sembrerebbe non voglia tener conto dei quotidiani sacrifici delle donne e degli uomini in uniforme che svolgono servizi operativi sul territorio.
Lo afferma il Segretario Nazionale Giuseppe La Fortuna, che sottolinea: “La Legione Lazio gestisce non solo le ore di straordinario per i Carabinieri in servizio presso lo stesso Comando di Corpo, ma anche quelle destinate al personale di tutti gli uffici dell’Interregionale Podgora, del Comando Generale, delle Scuole ubicate a Roma e dei Reparti Speciali.
Iniqua distribuzione delle ore di straordinario
Tuttavia, il criterio adottato per la distribuzione delle ore aggiuntive appare palesemente iniquo. Spesso accade che, su richiesta dei Comandi Provinciali, i reparti della linea territoriale operativa debbono ridurre finanche del 40% le ore di straordinario eccedenti i loro – già miseri – “monte ore”.
Questo taglio – ribadisce indignato La Fortuna – non sembra però interessare alcune categorie, in particolare gli Ufficiali che svolgono mansioni esclusivamente amministrative e burocratiche.
Straordinario tagliato al personale operativo, non agli ufficiali
Infatti – continua La Fortuna – mentre il personale operativo si vede “falciare” drasticamente le proprie ore di straordinario guadagnate sul campo per garantire la sicurezza ai cittadini, sembrerebbe che detti Ufficiali percepiscano per intero il loro “monte ore individuale”, senza nessuna decurtazione, in netto contrasto quindi con quanto avviene per le categorie cosiddette più deboli a cui puntualmente vengono tagliate ore preziose, pur avendone accumulate un numero decisamente inferiore.
Inoltre, da alcune indiscrezioni si è appreso che, in un mese, il 100% degli Ufficiali maturerebbe fino a 130 ore di eccedenza rispetto alle 54/55 già “messe a pagamento”.
Il sospetto: accumulare ore per il Giubileo
Il sospetto è che questo metodo scriteriato si stia acuendo per accumulare una sorta di “tesoretto” che sopperisca alle esigenze del prossimo Giubileo.
Comunque, anche se così fosse, questo metodo non giustificherebbe la grave e sistematica sperequazione che sta diffondendo nel personale crescente malessere, demotivazione e soprattutto sfiducia verso la scala gerarchica.
La gestione separata del capitolo spese alimenta la disparità
La gestione separata del capitolo di spesa per gli ufficiali è un’anomalia che alimenta la sperequazione. Mentre il personale operativo subisce tagli quando le risorse scarseggiano, il capitolo per gli ufficiali sembra intoccabile. Inoltre, il recupero delle ore in eccedenza grava solo sul capitolo della truppa, mai su quello riservato agli ufficiali. Questo doppio binario crea un circolo vizioso: il monte ore degli ufficiali rimane invariato anche nei periodi di spending review, mentre la base operativa si ritrova con un tetto di straordinari sempre più ridotto.
La truppa si ribella allo squilibrio di trattamento
Il personale operativo, chiamato ad affrontare quotidianamente rischi e disagi, si “ribella” – afferma provocatoriamente La Fortuna – non essendo più disposto a “lavorare in nero” e soprattutto a vedere il proprio impegno svalutato a favore di chi svolge prevalentemente, o anche esclusivamente, compiti d’ufficio.
La storia insegna che di fronte al malcontento scema l’efficienza istituzionale e con essa il morale e la coesione all’interno dell’Arma.
Urge una gestione più equa ed oculata delle risorse
Conclude La Fortuna: “In un periodo storico in cui la sicurezza e l’efficienza operativa dei Carabinieri sono più che mai fondamentali, una gestione più equa ed oculata delle risorse umane e delle ore di straordinario appare non solo doverosa, ma soprattutto urgente per garantire il corretto funzionamento dell’intera organizzazione”.
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