CARABINIERI: SPERIMENTAZIONE DELLA PISTOLA AD IMPULSI ELETTRICI TASER
L’Ufficio Operazioni dell’Arma dei Carabinieri ha comunicato che per quanto concerne la sperimentazione della pistola ad impulsi elettrici TASER: è stato individuato il modello “X2” (evoluzione del modello “X26”) quale strumento preferibile, per le seguenti ragioni:
1. scarica elettrica con durata controllata di 5 sec., con intensità regolare;
2. sistema di mira con 2 puntatori laser (uno per ogni dardo);
3. gittata utile da 3 a 7 mt.;
4. videocamera a colori ad alta definizione (con visione notturna), da applicare sull’uniforme dell’operatore, che si attiva automaticamente quando viene tolta la sicura dell’arma;
– è stato condiviso di conferire l’incarico a un “sottogruppo tecnico” per procedere alla redazione di “linee guida tecnico operative”, finalizzate a informare il Ministero dell’Interno sulle caratteristiche tecniche del dispositivo e sulle procedure di massima cui dovranno attenersi gli operatori delle Forze di Polizia per la fase sperimentale;
– il 29 novembre u.s. il citato “sottogruppo tecnico” (per l’Arma partecipano rappresentanti degli Uffici Operazioni e A.E.S.), ha elaborato detta bozza di “linee guida”.
Un componente affidabile della tecnologia per le forze dell’ordine, TASER X2 è stato sviluppato tenendo presenti le funzioni più richieste dalle agenzie e include funzionalità come un colpo di riserva e un arco elettrico di avvertimento per aumentare i casi di resa volontaria e proteggere la vita sul campo. Con il colpo di riserva di TASER X2 non è più necessario eseguire la carica manuale del dispositivo e migliorano sensibilmente sicurezza e prestazioni in caso di colpo mancato o irregolarità nei collegamenti a causa degli abiti. Il doppio laser elimina ogni imprecisione nella mira consentendo all’utente di vedere esattamente dove la sonda superiore e la sonda inferiore andranno a colpire il bersaglio. L’arco elettrico di avvertimento favorisce la resa volontaria del sospettato ed evita un’esacerbazione dei conflitti. Emette un avvertimento udibile direttamente sopra la parte anteriore delle cartucce cariche.
Si auspica quindi che per il Taser sia stilato un chiaro ed esaustivo protocollo d’intervento o chiare regole d’ingaggio, in modo da poter informare l’operatore di polizia in quali casi e come utilizzare i vari strumenti di autodifesa. Grazie a questi strumenti, infatti, si andranno sicuramente a ridurre al minimo gli interventi corpo a corpo e le possibilità di avere quindi un contatto fisico tra forze dell’ordine e persone da fermare e/o arrestare per i più svariati motivi e che risultano particolarmente aggressive e violente in quel momento.